Vantaggio immediato amaranto con un gol-capolavoro di Porcino. Superiorità netta in avvio della Reggina che non riesce a concretizzare ulteriormente: sul piede di Oggiano (oggi positivo per impegno e presenza nel match) il pallone che poteva valere il raddoppio. Poi, la solita disattenzione su calcio da fermo avversario costa il pari. Nella ripresa vince l’affanno di entrambe le squadre, arrivate alla terza gara in sette giorni. E’ 1-1 al Veneziani: la Reggina allunga la sua striscia di risultati utili consecutivi e raccoglie il secondo pari in altrettanti scontri diretti per la salvezza in trasferta. Il bicchiere, insomma, è decisamente mezzo pieno.
LA GARA – Squadra che non vince, ma che fa comunque bene, non si cambia. O quasi. Rispetto al derby con il Catania c’è solo Andy Bangu in luogo di Knudsen nell’undici iniziale di mister Zeman che conferma l’impianto di gioco dei suoi, nonostante quella odierna sia la terza gara in soli sette giorni. La sfida al Monopoli dei grandi ex Zanin e Mariotto, allenatore e DS dei pugliesi, scontro diretto tra due club che hanno il medesimo obiettivo stagionale, è un banco di prova importante per misurare a che punto sia la crescita della formazione dello Stretto.
CHE PARTENZA AMARANTO! – L’avvio della Reggina è da grande squadra. C’è l’approccio corretto, ci sono determinazione e fluidità di gioco, ci sono occasioni ed anche il gol del vantaggio, che arriva dopo poco più di un minuto. Fabio Oggiano monopolizza la prima parte del match: si inserisce con i tempi giusti concretizzando una manovra sull’asse De Francesco-Botta-Coralli, viene steso in area di rigore. Il penalty sarebbe netto ma il pallone termina sui piedi di Porcino che spazza via dubbi e recriminazioni evidenziando una volta di più il momento di gloria che sta vivendo: il destro sarebbe il suo piede debole, invece disegna un arco che termina la sua corsa all’incrocio dei pali avversari.
E’ 0-1 immediato, poi per tre volte l’attaccante sardo prova a scuotere ulteriormente il match. Sulla prima occasione Oggiano è bravo a liberarsi ma la conclusione è di poco larga, sulla seconda spara alto ma non era facile far meglio, sulla terza trova un miracoloso Mirarco ma – dal limite dell’area piccola seppure decentrato – sarebbe stata opportuna maggiore precisione. Il vantaggio, insomma, è più che legittimato da una Reggina fino ad allora padrona del match.
Segnali di vita dal pianeta Monopoli arrivano al 20′ e rischiano di esser subito dolori per la Reggina: Genchi accentra la sua posizione e vede un tracciante capace di liberare Montini, abile a sorprendere la linea difensiva e molto meno a coordinarsi per la conclusione, sporca, a lato. Prende coraggio la formazione pugliese che pochi minuti dopo su azione analoga si ripresenta dalle parti di Sala, seppure in modo improduttivo. E’ il preludio al gol.
LA ZONA NON FUNZIONA –  Arriva, come amara consuetidine in questo avvio di stagione amaranto, su calcio piazzato. Un traversone dalla trequarti sorprende la difesa della Reggina che non reagisce prontamente ad una sponda e non può far altro che raccogliere il pallone dal sacco dopo la correzione sul palo opposto di Esposito.
Una riflessione. Con il Catania la Reggina, su palla inattiva, aveva difeso a uomo e lo aveva fatto bene. Tornata a zona, è ricaduta negli errori fatali che l’avevano già penalizzata con Fondi e Akragas. Che il difetto sia endemico e sia necessario ravvedersi affidandosi definitivamente alla vecchia, ma mai superata, marcatura a uomo?
Il contraccolpo al pari, comunque, non c’è. Pur nell’ambito di una gara di grande ritmo ed equilibrio la Reggina torna a produrre calcio. A sinistra la banda Zeman è una macchina perfetta: Possenti, De Francesco e Porcino pensano e giocano come un corpo unico, su un affondo dell’autore del gol del momentaneo vantaggio Coralli si stacca dalla marcatura da campione ma rovina tutto sparando a lato da posizione favorevolissima. Errore grave sul pallone che avrebbe potuto condurre gli amaranto all’intervallo in vantaggio.
SQUADRE STANCHE – Non ci sono cambi e neppure sussulti nel primo quarto d’ora della ripresa, ma la gara è sempre viva. La prima emozione è una conclusione al volo di Coralli su angolo calciato da De Francesco, gli amaranto guadagnano metri e percentuale di possesso palla, scandendo i ritmi di gioco. La prima mossa di Zeman arriva al 70′: Coralli è in riserva d’ossigeno, tocca a Bianchimano. C’è anche Maesano per Cane. Gli amaranto, però, sembrano accusare legittimamente il colpo rispetto allo sforzo profuso nel trittico di gare settimanali – tutte condotte a ritmo altissimo – e non riescono a riaffacciarsi concretamente dalle parti dell’area biancoverde.
L’ultimo brivido è un contatto in area tra Balestrero e Botta, l’arbitro lascia correre: va bene, bisogna dirlo, agli amaranto. Entra Knudsen a protezione del risultato. La partita si spegne sul pari, giusto così.
Un altro mattoncino utile alla crescita e alla classifica. La Reggina va avanti, si porta a 6Â punti e guarda oltre: all’orizzonte, l’atteso derby del Granillo con il Cosenza.
Commenti