Volitiva e disordinata, una Reggina ricca di coraggio ma ancora povera di amalgama raccoglie un punto pesante e meritato all’Esseneto di Agrigento. Doppietta di Marino (poi espulso) per l’Akragas, alternata alle reti di Coralli su rigore e dalla zampata di De Francesco che è valsa il pari degli amaranto al minuto 87. Gara di difficile interpretazione, capace di evidenziare marchiani errori in fase passiva cui hanno fatto da contraltare grande spirito e buone idee di gioco. Resta un punto pesante, sul campo di una rivale diretta per la salvezza, e la sensazione che i margini di crescita della creatura di Karel Zeman siano assai ampi e perfino suggestivi.
PARTENZA AMARANTO, GOL SICILIANO – La Reggina riprende da dove aveva lasciato. Nelle scelte di Zeman, il quale in conferenza aveva provato a tenere tutti sulla corda lasciando intendere avrebbe potuto apportare delle modifiche all’undici iniziale, e che conferma invece la formazione che ha asfaltato il Messina nel derby. Ed è il medesimo anche lo spirito con il quale gli amaranto approcciano l’incontro, come se avessero ancora in circolo l’adrenalina da derby: avvio di intensità , idee e coraggio. Pensa e gioca in verticale la squadra di Zeman, che sfoggia abilità nell’innescare la propria manovra offensiva.
Ci pensa il grande ex della gara, Ciccio Salandria, a provare a rompere l’idillio con una percussione centrale conclusa con un destro che mette i brividi ma perdona la Reggina. L’ottimo avvio amaranto si spegne all’improvviso quando l’Akragas passa sfruttando una clamorosa dormita del pacchetto arretrato su azione d’angolo: Sala battezza male la traiettoria del corner e nel cuore dell’area piccola il capitano akragantino Marino gonfia – senza opposizione alcuna -la rete. Il gol cambia l’inerzia, i padroni di casa sembrano poter prendere in mano le redini del gioco, ma da qui all’intervallo sarà una fiera dell’errore.
RISPOSTA REGGINA – Prima Coralli per poco non approfitta di un disimpegno impreciso della difesa siciliana che lo avrebbe messo davanti alla porta, poi la situazione si ripete quando l’autore del gol del vantaggio Marino si rende protagonista di un retropassaggio dalla misura completamente errata che lancia Porcino: miracoloso l’intervento su di lui del portiere Pane che, sul successivo rimpallo, è costretto ad abbattere Coralli pronto a ribadire in rete. Rigore ineccepibile e trasformazione del bomber amaranto. Nemmeno il tempo di riprendere la Reggina ha la chance per ribaltare l’incontro quando l’Akragas perde un pallone bollente in ripartenza e scopre il fianco ad una ripartenza nella quale la squadra dello Stretto è in doppia superiorità numerica (5 contro 3). Folle, nell’occasione, la scelta dell’eroe del derby Porcino che invece di scaricare sul compagno più vicino e sfruttare gli spazi sceglie un traversone che voleva servire Oggiano sulla corsia opposta e finisce invece tra le braccia di Pane.
ANCORA MARINO – Errori che nel calcio si pagano. E infatti l’Akragas torna avanti con la grave complicità di una Reggina troppo passiva. I siciliani ribaltano l’azione da un fronte all’altro di gioco, sul tirocross di Longo tutti guardano il pallone, nessuno si occupa delle marcature, e c’è ancora Marino – desolatamente solo – libero di depositare il pallone del raddoppio e della sua prima doppietta in carriera. Non solo, la Reggina resta aggrappata a Sala due giri di orologio dopo quando Gomez irride Gianola e si gira in area di rigore, sul tap-in di Zanini il portiere ex Ternana è super.
A fronte di tanti errori c’è però una Reggina viva, che prima dell’intervallo manda un messaggio all’avversario andando vicino al pari: un’imbucata di Coralli per Porcino viene ancora disinnescata da un attento Pane, Oggiano sul prosieguo dell’azione spara sul fondo.
SUPERIORITA’ NUMERICA – Le squadre sbucano dagli spogliatoi con una novità : c’è Knudsen al posto di Bangu tra gli uomini di Zeman. Non annoia mai questo Akragas-Reggina e subito in avvio di ripresa c’è un break di De Francesco che lancia Oggiano, su di lui piomba l’assoluto protagonista odierno, Daniele Marino, che dopo una doppietta e l’errore che aveva portato al rigore a favore della Reggina si rende protagonista di un fallo da ultimo uomo che gli vale il cartellino rosso.
Ci sono 37′ ancora da giocare. La Reggina prova a gettarsi all’arrembaggio mentre mister Di Napoli riorganizza i suoi a difesa del fortino. Complice l’inferiorità numerica l’Akragas si chiude ad oltranza badando solo alla fase difensiva, gli amaranto alzano il baricentro, si gioca in una sola metà campo ma con gli spazi intasati i due principali episodi sono legati a delle proteste, anche vibranti, per due situazioni dubbie in area di rigore: prima una trattenuta su Kosnic, poi un fallo di mano su cross di Cane, in entrambi i casi il direttore di gara lascia correre.
DE FRANCESCO RENDE GIUSTIZIA – Così, la Reggina non sfonda. Coralli riceve sempre il pallone spalle alla porta, la percentuale di possesso palla sale in modo esponenziale ma è improduttiva. Zeman si affida a Maesano e Tommasone per Cane e Possenti. Serve un episodio, che arriva e quantomeno per l’impegno profuso dagli amaranto è meritato. A testa bassa la squadra dello Stretto, trova il pari al minuto 87 quando Alberto De Francesco è il più lesto ad approfittare di un velo di Coralli e spingere la sfera in rete.
Risultato giusto che rende merito ad una contesa vera, di grande ritmo ed agonismo. Akragas e Reggina se le sono date, restando in piedi entrambe. Un punto a testa, utile a continuare a lavorare con fiducia per un percorso di crescita dal quale passeranno le chance salvezza di entrambe.
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