La Reggina e Stefano Botta: storia d’amore da poco sbocciata, frutto di un lungo corteggiamento della società amaranto nei confronti dell’esperto centrocampista classe ’86 con oltre 300 presenze tra i professionisti. Un legame calcistico ed un’operazione “positiva per entrambi” secondo Luca Urbani (nella foto a sx), Agente Fifa tra i più conosciuti ed affermati in Italia – che assiste il calciatore comasco, oltre, tra i tanti, a Luca Castiglia, Luigi Vitale e Lito Fazio – ospite ai microfoni di ReggioNelPallone.it.
Alla fine la trattative si è conclusa positivamente…
Sì, e sono contento. Stefano trova sistemazione in una piazza ambiziosa ed importante, che non ha certo bisogno della mia presentazione. La storia parla per Reggio e per la Reggina. Voglio rivolgere il mio plauso al Presidente Praticò, al Direttore Gabriele Martino e a tutta la società per quanto stanno facendo in questi mesi. Questa società ha gettato le basi, attraverso un percorso sano e lungimirante, per riuscire a conquistare l’entusiasmo di un ambiente che probabilmente negli ultimi anni si era demoralizzato. Lo sta facendo con scelte oculate e razionali. E’ una società che può tornare ai fasti un tempo, ma con i “passi giusti”, senza avere fretta.
In termini tecnici per la Reggina l’innesto di Stefano Botta rappresenta un “quid” importante.
Come le dicevo l’operazione è stata positiva per entrambi. La Reggina trova un uomo serio, responsabile, maturo. Un calciatore affidabile, solido e molto efficace, che a centrocampo può svolgere tutti i ruoli garantendo la massima affidabilità: è un giocatore tatticamente eccellente e questo, spesso, fa la differenza rivelandosi determinante durante le gare e nei lunghi campionati.
Oltre alla solidità e all’affidabilità, porta anche esperienza in una squadra parecchio giovane. Può essere un handicap per la Reggina questo?
Credo che il mercato fin qui condotto dal Direttore Martino sia stato egregio e mirato. E’ vero che ci sono molti giovani in rosa, come è giusto che sia, ma è anche vero che gli ultimi arrivi (Coralli e Botta ndr.) aggiungono quella componente di esperienza che serve per affrontare campionati così difficili come quello che sta per iniziare la Reggina. Sono convinto che il vostro Direttore riserverà ancora qualche “colpo” in entrata rendendo la squadra ancora più affidabile e con le potenzialità per disputare un campionato tranquillo, così come giustamente annunciato dalla dirigenza.
Il Girone C della Lega Pro è “tosto”. Catania, Lecce, Foggia, Reggina solo per citarne alcune. Che idea si è fatto?
Ricorda la serie C di venti anni fa, qualcosa di favoloso perché il fattore ambientale spesso si rivelava decisivo, con il calore dei tifosi e degli stadi che rivelano determinanti in alcune gare. Sarà un girone spettacolare e divertente, il blasone di molte squadre aumenta il valore di questa categoria. Devo dire che anche il girone B promette bene in termini di competitività ed equilibrio
Chi vede favorite?
Non mi piace parlare di favorite. Certamente per il mercato fatto, per il blasone e la storia Lecce, Catania e Foggia potranno essere protagoniste. Mi incuriosiscono molto anche Juve Stabia e Matera, ma vedo il girone molto equilibrato sia in cima che in coda, dunque come sempre le outsider ci saranno e spero tra queste di vedere la Reggina
Le novità di Gravina per rendere la Lega Pro più appetibile sembrano poter funzionare.
Questo è un campionato che ha attraversato parecchia peripezie, con continui cambiamenti e molti momenti difficili. Gravina sta cercando di rivisitarlo e ristrutturarlo completamente, per entusiasmo e intraprendenza lo paragono al “primo Abodi” che si accostò alla serie B con la ferma volontà di imprimere una vera svolta per la cadetteria, riuscendoci. In termini di competitività e di ritrovata euforia mi sembra che ci siano tutti i presupposti per un effettivo rilancio della Lega Pro che, mi piace ribadirlo, deve rappresentare una categoria dove far crescere i nostri giovani e dove amalgamare la storia di “piazze” importanti con l’energia di nuove realtà.
Cosa si aspetta dal campionato della Reggina?
Sono convinto che il Presidente Praticò abbia fatto benissimo a dire, con grande ed apprezzabile sincerità nei confronti dell’ambiente, quali siano gli obiettivi di questa giovane società in questo campionato. E’ importante, in una fase delicatissima per il calcio italiano, lavorare con serenità e razionalità, senza farsi prendere dalla smania di dover per forza pensare in grande. Io credo che questo sia importante e possa anche aiutare Zeman a lavorare con maggiore serenità. Reggio è tornata nel calcio che merita, che è quello dei professionisti, e deve avere pazienza: sono sicuro che questa società abbia tutte le potenzialità per fare bene nei tempi e nelle modalità più consone ed utili per il raggiungimento dei risultati sportivi e, cosa di non poco conto, societari.
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