Un semplice caso? Una fragilità mai cancellata? Un malessere che si propaga? Difficile dare una risposta definitiva, ma fatto sta che analizzando il ‘tempestoso’ cammino della Reggina 2014/2015, emerge un dato che fa sicuramente riflettere. Ad ogni penalizzazione in classifica, ha fatto seguito una serie di sconfitte e prestazioni preoccupanti.
Ma andiamo con ordine. Prima parte della stagione, gli amaranto di Ciccio Cozza, pur con qualche limite, stanno giocando un calcio piacevolissimo, tenendo testa a qualsiasi avversario a dispetto dei risultati altalenanti. Nella settimana che porta al derby di Lamezia Terme, arriva una penalizzazione di 4 punti, relativa agli incentivi all’esodo. Al D’Ippolito arriva una prestazione indecente, la Reggina non è mai in partita ed incassa un mortificante 4-0. E’ l’inizio di una crisi nera, che vede la compagine dello Stretto racimolare la miseria di un punto in 9 partite (sette sconfitte consecutive, senza segnare nemmeno una rete), con Alberti che nel frattempo subentra al dimissionario Cozza.
Altro giro, altra corsa, altra penalizzazione che coincide con il crollo sul rettangolo verde. Complici i ritorni di Belardi, Aronica e Cirillo, che rivitalizzano un gruppo ormai allo sbando, gli amaranto sembrano aver cambiato marcia, e dopo il pareggio interno con la Juve Stabia intravedono addirittura la salvezza diretta. I 4 punti tolti in precedenza sono stati restituiti, ma alla vigilia del derby con il Cosenza, ne viene tolto un altro, inerente la fidejussione presentata in ritardo. Al San Vitto, l’undici di Alberti viene messo sotto per tutta la gara, subendo la prima di quattro sconfitte consecutive.
L’ultima caduta, una settimana fa. La Reggina sembra rinata dopo aver battuto sia Aversa Normanna che Melfi (due successi uno dopo l’altro, quest’anno non era mai successo), ma il giorno prima della proibitiva trasferta sul campo della Salernitana, arriva un’altra mazzata: altri 3 punti di penalizzazione, uno per mancati contributi ai propri tesserati e  due per la “vecchia storia” degli incentivi all’esodo, che stavolta vede vincere Palazzi. Cirillo e compagni sono di nuovo ultimi da soli, e nello spazio di quattro giorni perderanno prima a Salerno e poi al Granillo, contro l’Ischia.
Prima la penalizzazione, poi le sconfitte in serie. Forse è solo una coincidenza, ma è anche vero che tre indizi fanno una prova…Di sicuro, la speranza è che questa nuova “emorragia” finisca qui, perché in caso contrario si potrà dire addio anche alle ultime, flebili speranze di evitare la serie D.
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