Alimentare la passione, vuole dire incarnarne a pieno il significato. E la Reggina ultima in Lega Pro – fa bene il neo tecnico Alberti a ribadirlo più volte – questo assunto sembra non saperlo interpretare.
Non un atteggiamento premeditato sia chiaro, più che altro “imposto” e forse “dopato” da una situazione ambientale, professionale, calcistica che ha pochi precedenti nella storia di questo glorioso club e che purtroppo si aggrava per una dose di sfiga iniettata in quantità massiccia sui colori amaranto.
Diciamo che la passione non si compra al tabacchino, ma è anche vero che in tutti gli ambiti professionali (e il calcio odierno è troppo spesso solo questo) questa deve essere alimentata da svariati fattori che ti portano un giorno ad entusiasmarti e due giorni dopo a deprimerti. E dalle nostre parti – oggi come mai – la disperazione abbonda: potremmo anche pensare di regalarne un poco per Natale. Magari a quei club che invece godono senza limiti né pudore (si siamo invidiosi!!)
E’ tempo loro e non nostro.
Per noi è il tempo della lotta e del sudore, scandito da due partite che devono obbligatoriamente regalarci (qualche) emozione ma soprattutto tante soddisfazioni e possibilmente (o meglio obbligatoriamente) qualche punto in classifica, che dia ossigeno ad una situazione insostenibile per i nostri colori, per la nostra storia.
Una situazione che, ne siamo certi, sta stretta in primis ai giocatori della Reggina che nel loro cuore vorrebbero uscire da questo tunnel infinito.
Ed ecco che entra in gioco, o meglio in campo, la passione. La riscoperta di una passione, quella della maglia amaranto.
Quella passione che Vincenzo Bagnato e Maurizio Poli (due esempi importanti) interpretavano così a Giarre, così a Lentini, gettando anima e cuore oltre i confini delle potenzialità tecniche. Mettendo l’uomo davanti al calciatori.
Che siano da stimolo ai chi stimoli non ne ha e non ne vuole trovare.
Che siano da esempio a tutti quelli che già da troppo tempo hanno le valigie pronte e sono pronti ad approdare in porti più sicuri ma storicamente nulli.
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