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Hinterreggio-Noto, il doppio ex: Fabio Di Sole

17/10/2014 10:57 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

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Un personaggio imprescindibile per il calcio reggino e calabrese, all’anagrafe, Fabio Di Sole. Ex allenatore della Berretti dell’Hinterreggio e prima ancora difensore nella stagione che portò i biancoazzurri al salto di categoria nei professionisti, seppure per qualche partita. Parlano per lui le oltre 350 presenze nel calcio professionistico ed in queste si annoverano anche le stagioni in Serie B ed in Serie C con la Reggina, maglia con la quale ha centrato anche la promozione in Serie A. Nel suo recente passato ha rivestito la carica di allenatore in seconda a Matera (oggi realtà positivissima del girone C di Lega Pro), prima di essere chiamato quest’estate dal Noto, prossimo avversario dell’Hinterreggio. Purtroppo però la sua avventura in Sicilia si è conclusa con un esonero arrivato la scorsa settimana che gli impedirà di prender parte in una sfida che lo avrebbe visto quale il più classico degli ex. “Non potrò essere a Villa San Giovanni per vedere la gara – esordisce Di Sole ai microfoni di Rnp – poiché sono stato invitato dal grande bomber Fabio Artico per l’incontro tra la sua Delta Porto Torre Rovigo ed il Piacenza”.

 

Spieghiamo la storia, dall’avvento alla conclusione, sulla panchina del Noto: “La squadra è stata creata di fatto il 2 settembre e fino al giorno prima era addirittura messa a repentaglio la partecipazione al campionato. Una chiamata che aspettavo già da questa estate dal Ds Straianese (dimissionario in settimana ndr), ma non pensavo così tardi. Un ritardo dovuto a tante e tante difficoltà societarie che alla fine sono state risolte con l’arrivo di una cordata imprenditoriale, la quale ha composto un organico prevalentemente formato da calciatori svincolati. Ci siamo presentati a Frattamaggiore con 3 soli allenamenti sulle gambe e nonostante la squadra si sia dovuta muovere in mille difficoltà logisitiche, facilmente immaginabili, abbiamo cercato tutti e da subito di lavorare mossi da un grande spirito di appartenenza. Ho cercato da allenatore di dare un’impronta alla squadra ed il gruppo mi ha seguito dandomi risposte immediate poiché tutti i ragazzi andavano in campo ricercando quanto avevamo provato in settimane. Purtroppo però ci è mancato il gol ma non inganni lo zero alla voce reti segnate, perchè tra pali, traverse e salvataggi sulla linea, c’è stato anche un pizzico di sfortuna. Su queste premesse si è preparato anche l’ultima mia partita contro il Tiger Brolo nella quale abbiamo cercato di alzare l’asticella della difficoltà, provando a scendere in campo con l’imperativo di vincere a tutti i costi. Un errore che ci è stato fatale perchè la squadra non era pronta ed ha finito per pagare dazio dal punto di vista psicologico. Dopo questa sconfitta sono stato esonerato, lasciando la squadra dopo 5 partite, con 3 punti (figli di tre pareggi) e 2 sconfitte, con 2 gol subiti e 0, come detto, realizzati”.

 

Problemi e ritardi un pò come accaduto all’Hinterreggio? “Assolutamente no. Ci sono sostanziali differenze. L’Hinterreggio ha una società ben delineata, un centro sportivo dove allenarsi ed ancora è ripartita dal tecnico dello scorso anno, confermando peraltro alcuni dei giocatori dell’anno scosro. L’Hinterreggio ha chiaramente una migliore condizione fisica pur lavorando per soli 25 giorni, rispetto ai 45 della media, anziché il nulla del Noto”.

 

Che squadra è il Noto? “Tutt’ora non è pronta dal punto di vista fisico, ma non per questo è una squadra da sottovalutare. Invito davvero a non commettere questo errore all’Hinterreggio, perchè si troverà davanti un organico con tanta determinazione da vendere. Il mio Noto era schierato con il 3-4-3, ora invece l’identità tattica è cambiata con l’arrivo di mister Romano, grande allenatore per la categoria, che ha adottato la difesa a 4. Con che mentalità arriverà a Reggio? Penso proprio che giungeranno convinti di poter fare la loro partita, senza timori reverenziali. Giocheranno a viso aperto e non per lo 0-0. Un pronostico? Non mi piacere farne onestamente (sorride ndr) ma credo che alla fine l’Hinterreggio riuscirà a spuntarla a patto che prenda con le cosiddette pinze questo avversario. Attenzione infatti anche alla legge dei grandi numeri, per un Noto che prima o poi troverà il gol e troverà la vittoria. Ripeto è una squadra temibile perchè sta lavorando con miliardi di difficoltà, senza perdere mai la bussola e la determinazione”.

 

Oliveri e Saani… “Oliveri, fino alla metà dello scorso campionato vestiva la maglia dell’Hinterreggio, era già nella mia lista e l’avrei riconfermato. Si sposava perfettamente nel mio 3-4-3 ma purtroppo il nostro ritardo ha fatto si che lui si accordasse con il Gallico Catona. Saani invece è tornato dopo l’esperienza alla Vibonese. E’ un calciatore giovane, classe ’92, dotato di grande forza fisica ma che deve ancora lavorare per poter crescere. Senza dubbio è un attaccante importante per la categoria, seppure troppo generoso per essere definito come un bomber da 15 reti stagionali. Aveva fatto un provino per l’Hinterreggio con Di Maria, ma alla fine non fu tesserato”.

 

Conosce bene anche l’Hinterreggio, che impressione le ha lasciato? “Sono contentissimo particolarmente per il mio amico, l’avvocato Nino Chirico, che in estate ci ha messo la faccia ed ha fatto un lavoro straordinario che è sotto gli occhi di tutti. Io mi ero portato avanti con i complimenti, già consapevole che la squadra era di primordine. Lavrendi è fuoricategoria, Papasidero, Forgione, Manganaro e Scoppetta sono altri improtantissimi calciatori che fanno parte di quello zoccolo duro di riconfermati. Poi sono arrivati anche altri ragazzi come Gallon e Caruso anche qui scoperti dall’avvocato. Ricordo proprio Caruso che in Taranto-Matera dell’anno scorso, ha dimostrato davanti a 10 mila persone di giocare con grande personalità, ostentando sicurezza nei propri mezzi tecnici. Non dimentico poi i giovani che ho allenato personalmente nella Berretti. Di Maesano, per esempio, mi prendo anche parte dei meriti, lui che era diventato un riferimento importante per la mia difesa, dopo che mi era stato presentato come un ragazzi che forse non avrebbe potuto avere una prospettiva di prima squadra. Non dimentico neppure i vari Favasuli e De Marco che già dalle giovanili lasciavano intravedere importanti qualità tecniche”.

 

Impossibile non finire a parlare della Serie B, ’98-’99…“Ho ascoltato con piacere l’intervista di Orlandoni alla radio, ed è stato da brividi sapere che per lui ha rivestito più improtanza la promozione in A piuttosto che la Champions vinta da terzo portiere nell’Inter. Quell’anno ho raggiunto l’apice della mia carriera e chiaramente mi sono sempre identificato in quella maglia. Oggi sogno la possibilità di allenare, magari anche nei settori giovanili amaranto. Tornando ai ricordi, il gol di Martino a Torino fu per noi una liberazione. La tensione era altissima a 20 minuti dalla fine, sull’1-1, dopo il pareggio di Ferrante; la paura che tutto quanto fosse vanificato era alta, almeno fino a prima del gol di Tonino. Eravamo scesi in campo conviti che avremmo vinto anche perchè ci trovavamo davanti una squadra appagata per aver già ottenuto il suo obiettivo. Emozioni davvero indescrivibili”.

 

Stasera, l’inedito con la Lupa Roma: “Si tratta per la Reggina di un crocevia importante, contro una squadra di fascia medio-alta. Qualora arrivasse la vittoria, consentirebbe agli amaranto di darsi una dimensione di medio-alta classifica; al contrario si rischierebbe la medio-bassa ed il condizionamento a lavorare con il patema di una graduatoria difficile. Mi auguro di cuore che Ciccio Cozza stasera riesca a trovare i tre punti, in una partita per nulla facile”.


Fabrizio Cantarella -reggionelpallone.it-

(foto: siracusalive)

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