Montepulciano- La Reggina è passione, è anima, un sentimento che ti avvolge sin da piccolo, e che non ti lascia mai andare. Se pensiamo a Mimmo Tavella, a Pasquale Favasuli, a Franco Iacopino, ci vengono in mente personaggi (passati o presenti) sicuramente simpatici, facce impossibili da dimenticare. Prima di tutto, però, trafigge la nostra mente l’infinita passione, lo sconfinato amore che loro, come tanti altri, hanno dedicato alla causa amaranto. Evitando palcoscenici o puerili protagonismi, dando sempre precedenza alla professionalità e alla dedizione al lavoro, con questi strumenti si riesce a penetrare nel cuore della gente, intrecciando affettuosamente a doppio filo la propria storia e quella reggina.Nell’ albergo che ospita la squadra nel ritiro di Montepulciano, il suono di un piano riempie la hall che ospita giocatori e giornalisti. A suonarlo, con aria divertita e tra la sorpresa dei presenti, e Mimmo Nocera, tuttofare da ben tredici anni alle dipendenze della Reggina Calcio. Reggino purosangue, dopo la sessione musicale Nocera, parlando (non solo) di calcio e Reggina si racconta ai nostri microfoni, lasciandosi trasportare dall’emozione dei ricordi.
Â
Â
Quali sono le sue impressioni dal ritiro toscano?
Inanzitutto, vedo che qua c’è qualcosa da fare, oltre al lavoro ci si può divertire (ride). Scherzi a parte, il ritiro in Val D’Aosta era più isolato, qua i ragazzi hanno almeno la possibilità di fare una passeggiata per rilassarsi dopo i duri allenamenti. Anche la struttura alberghiera e il campo d’allenamento sono all’altezza, l’unico neo riguarda gli spostamenti continui da fare tra campo e hotel.
Se invece facciamo un salto nel passato, qual è il ricordo più bello dei suoi tredici anni in amaranto?
La prima promozione in serie A, senza dubbio. Ricordo che ero a letto con le coliche renali, seguivo la partita alla radio con apprensione. Al pareggio sembrava essere tutto svanito, poi invece è arrivata la gioia incontenibile al gol di Martino.
Â
Â
Il momento più brutto invece?
La prima retrocessione, anche qui senza tentennamenti. Un vero scherzo del destino, sembrava fatta, poi il gol di Cossato ci ha gelato il sangue. Non mi vergogno di dire che ho pianto, dal chiuso del mio ufficio.
Â
Cosa si aspetta da questo campionato?
Sono speranzoso, dobbiamo cercare a tutti i costi di riscattare l’ultima travagliata stagione.
Â
 E la Reggina? Cosa significa per lei?E’ una grande passione. Nonostante grandi difficoltà , il tempo residuo da dedicare alla famiglia, i figli che non sono abituati a vedermi sempre fuori, svolgo questo lavoro con amore e dedizione.
Â
Â
 E la musica che ruolo svolge nella sua vita?
La musica e la lettura sono le mie altre due grandi passioni, suonavo l’organo sin da bambino. Si figuri che ho anche scritto una canzone, che parla di Lipari, e del suo tramonto invaso dai gabbiani.
Â
E così, fischiettando la propria canzone composta decenni orsono, il magazziniere Mimmo Nocera chiude la chiacchierata e torna alla propria professione, dietro le quinte. Con la solita passione, il solito sorriso, un’altra persona da ricordare nella galleria amaranto, una nota mai stonata, è sempre indispensabile per la buona riuscita di qualsiasi canzone.
Â
Â
dal nostro inviato Pasquale Romano
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Commenti