Crea, spreca e sbatte contro un super Falcone. La Reggina domina per novanta minuti il derby contro il Cosenza al Granillo, ma non riesce a conquistare la posta in palio sprecando anche un rigore con Densi, parato da quello che diventerà l’eroe del match: Wladimiro Falcone, estremo silano, capace di chiudere la serrana della sua porta ed esibirsi in almeno cinque interventi decisivi.
Toscano si affida allo stesso undici di Chiavari eccezione fatta per Delprato al posto di Rossi e Rolando che torna titolare sulla corsia di destra.
Il Cosenza si dimostra squadra tosta ed equilibrata, compatta e capace di non disunirsi nemmeno in inferiorità numerica. Forse poco propositiva la formazione di Occhiuzzi che pensa (e ci riesce bene) alla fase difensiva e si affida a qualche sporadica ripartenza per cercare il colpaccio.
Gara subito maschia, squadre con moduli e atteggiamenti speculari: tanto dinamismo, pressione sui portatori, intensità elevatissima. La Reggina cerca sempre il palleggio, il Cosenza dal canto suo riesce sempre a chiudere le linee di passaggio facili agli amaranto costringendo gli uomini di Toscano ad un continuo fraseggio, spesso inconcludente. Poche emozioni nella prima mezz’ora, timido il destro di Menez e la conclusione di Carretta che Guarna blocca in presa bassa.
Poi succede di tutto dal 34’ in poi. Sulla punizione di Bellomo, il portiere Falcone respinge corto, si avventa Loiacono che batte a rete trovando la deviazione – mano-piede – di Tiritiello sulla linea di porta: l’arbitro assegna il rigore ma il guardalinee corre verso il centrocampo segnalando il gol per gli amaranto. Due minuti di proteste accese del Cosenza e decisione stravolta: rigore per la Reggina ed espulsione di Tiritiello (doppia ammonizione per lui). Densi calcia male, Falcone è però bravo a distendersi e deviare, inchiodando il punteggio sullo zero a zero. Rimangono i dubbi sulla possibilità che la palla avesse o meno superato la linea di porta, e nemmeno le immagini televisive aiutano a schiarirsi i dubbi.
Da quel momento in poi è un assolo della Reggina, sia nella parte finale del primo tempo sia in quello iniziale della ripresa.
Una sfida nella sfida, gli amaranto si scontrano con un Falcone strepitoso, il portiere silano sale in cattedra e neutralizza tutto quello che passa dalle sue parti.
Prima si esibisce sul destro secco di Bellomo dalla distanza, poi si esalta quando il numero dieci conclude lo scambio con Menez ma trova il “muro” del portiere ospite. E se Liotti fallisce una delle migliori palle gol per gli amaranto a metà ripresa quando dall’altezza del dischetto spara alto un ottimo assist di Bellomo, il portiere del Cosenza è semplicemente spettacolare quando di distende sulla sua sinistra e smanaccia in angolo il tocco da biliardo da posizione ravvicinata di Crisetig. Per il portiere ex Samp è la ciliegina sulla torta ad una gara strepitosa.
Il ritmo della Reggina, elevato per trenta minuti, cala all’improvviso: nemmeno i cambi di Toscano rivitalizzano gli amaranto (Mastoru, Folorunsho e Situm non incidono), il Cosenza prende ossigeno e anche coraggio affacciandosi dalle parti di Guarna con Carretta e Kone, senza impensierire l’estremo reggino.
L’ultimo acuto della gara è di Denis, che gira di testa sfiorando il palo, e di Menez che cerca la magia colpendo la parte alta della traversa. Folorunsho spara alta in mischia. Poi il fischio finale.
Ma il punteggio non si sblocca, dopo Chiavari per la seconda gara consecutiva la Reggina non sfrutta la superiorità numerica e lascia per strada altri due punti.
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