E’ targata Napoli, la ripartenza post-covid del calcio italiano. Dopo aver eliminato l’Inter in semifinale di Coppa Italia, i partenopei superano in finale anche la Juventus, tornando a scrivere il loro nome in bacheca a distanza di sei anni.
All’Olimpico di Roma sono stati decisivi i tiri dal dischetto, dopo che i 90′ regolamentari si erano conclusi a reti bianche. Per la Juve pesano come un macigno gli errori di Dybala (parata di Meret) e Danilo, mentre gli azzurri sono stati semplicemente impeccabili, realizzando con Insigne, Politano, Maksimovic e Milik. In uno stadio deserto, visto l’obbligo delle porte chiuse, finisce 4-2.
Grande gioia per l’ex Reggina Giovanni Di Lorenzo, al suo primo trofeo. Una stagione da incorniciare quella del laterale destro classe ’93 (titolare anche ieri sera, dall’inizio alla fine), che quest’anno oltre all’azzurro del Napoli ha conosciuto anche quello della nazionale. Arrivato nelle giovanili amaranto dopo aver iniziato a muovere i primissimi passi in quel di Lucca, Di Lorenzo si è imposto in prima squadra tra il 2013 ed il 2015, in B ed in C, indossando la maglia amaranto per 56 volte. La non iscrizione della Reggina Calcio, lo ha portato a trasferirsi a parametro zero al Matera. Poi l’approdo ad Empoli, dove la bella promessa è diventata splendida realtà .
Sorride anche lo sport calabrese, visto che quello di stasera è stato il primo trofeo pure per Gennaro Gattuso, arrivato a Napoli per sostituire Ancelotti. Un bacio verso il cielo per “Ringhio”, che proprio nei giorni scorsi è stato colpito dalla perdita dell’amata sorella. Oltre che per le doti da allenatore, ormai indiscutibili, Gattuso ha conquistato tutti per aver confermato i suoi valori da grande uomo: durante il periodo di lockdown infatti, il tecnico nativo di Corigliano Calabro ha infatti rinunciato allo stipendio per consentire al club di De Laurentis il pagamento di staff e magazzinieri.
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