Al di là del profondo rammarico per una vittoria sfumata ai titoli di coda, la Reggina contro il Bari ha dato le risposte in cui tutti confidavano. Le criticità emerse nelle precedenti apparizioni, ed in particolare nel ko casalingo contro la Virtus Francavilla, sono state spazzate via in maniera autoritaria, da una squadra completamente ritrovatasi in ogni reparto.
Dal punto di vista delle emozioni, non è stato certo un match spettacolare quello giocato contro i pugliesi, ma considerato lo schieramento avversario (Vivarini non ha avuto alcun problema, nell’ammettere che il Bari ha preparato la partita per contenere e ripartire) e l’importanza assoluta della posta in palio, non ci si poteva aspettare un andazzo diverso. E’ dal punto di vista della personalità e dell’organizzazione, tuttavia, che la capolista si è ritrovata, sfoderando un’intensità del tutto simile, per non dire identica, a quella vista nei periodi in cui gli avversari venivano spazzati via come i fuscelli al passaggio di un carrarmato. Non è un caso, se una signora squadra come il Bari fino al minuto 88 faceva registrare un inequivocabile “zero” alla voce palle gol create.
Domenica pomeriggio, il popolo amaranto ha nuovamente ammirato una Reggina “feroce”, che è andata su ogni pallone come se dalla singola giocata o dal singolo contrasto dipendesse l’esito definitivo del campionato. Un campionato che forse si sarebbe chiuso veramente, se non fosse stato per l’errore di arbitro e guardalinee…
f.i.
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