Colpo su colpo. Dopo il comunicato del Rieti verso i propri calciatori (clicca qui), è arrivata fulminea la risposta dell’Aic, mediante l’intervista rilasciata dall’avvocato Umberto Calgagno ai microfoni di tuttoc.com.
<Mi ha colpito in particolare una frase-si legge nell’intervista realizzata da Sebastian Donzella-. La F.C. Rieti s.r.l. fa presente, che a tutt’oggi ben nove calciatori sono stati regolarmente pagati per i mesi di luglio ed agosto 2019″. Visto che una squadra di calcio ha più o meno trenta calciatori, e che qui si parla di “ben nove giocatori”, questo basterebbe a far capire la situazione”.
Sulle ipotesi di decurtazione degli stipendi o di deferimento in caso di mancata disputa della gara con la Reggina.
“Stiamo parlando di soggetti inadempienti che vorrebbero decurtare stipendi non pagati a dei tesserati… Bisognerebbe provare l’illegittimità del comportamento di calciatori che, al contrario, stanno compiendo un percorso in piena legalità …”.
Sui danni che la proprietà vorrebbe chiedere, visto il danno d’immagine e le trattative sfumate con alcuni imprenditori. “Ribadendo che i ragazzi si stanno comportando in maniera legale, seguendo un percorso già avviato in passato da altri colleghi, di solito una cordata, prima di acquisire una società , ha ben chiari gli investitori che ne fanno parte, in modo da avere un quadro economico ben definito. Non capita, spesso, insomma, di vedere team che cercano imprenditori dopo l’acquisto di un club“.
La posizione dei calciatori amaranto-celesti e dell’Aic, insomma, non è cambiata di una virgola. “Domani scade il termine dato alla società per il pagamento degli stipendi. Se nulla cambierà , con ogni probabilità verrà proclamato lo sciopero. Noi ci auguriamo che la proprietà riesca a pagare il pattuito, perché nessuno ha voglia di vedere fallire il Rieti. La speranza è che questi soggetti, così attivi nello spendere parole, presto passino ai fatti. Perché siamo stufi dei presidenti senza portafogli”.
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