Siamo nella classica fase estiva durante la quale si tirano le somme della stagione sportiva da poco conclusa e si comincia a guardare al futuro. E’ proprio ciò che ai microfoni di RNP ha fatto mister Antonio Barillà , reduce da un finale di campionato di Promozione alla guida della Bagnarese, condotta ai playoff dove però il Gioiosa ha avuto la meglio.
“L’obiettivo della Bagnarese era in primis quello di arrivare ai playoff e ci siamo riusciti, da questo punto di vista la ritengo un’esperienza positiva. Dal mio arrivo in panchina abbiamo giocato 10 partite vincendone 7 e perdendo una sola volta contro il San Luca, segnando tanti gol e subendone pochi. Ci siamo classificati quarti a soli due punti dal secondo posto, mentre avevo preso la squadra al quinto posto a sei lunghezze dalla seconda. Purtroppo ci sono stati dei problemi da affrontare durante il cammino, come l’organico ridotto all’osso; fisicamente non siamo arrivati in buona condizione ai playoff, per la partita con il Gioiosa avevo a disposizione solo quattro under. Nonostante tutto abbiamo tenuto loro testa per 120′, giocando per un’ora con l’uomo in meno; nei supplementari purtroppo c’è stato un calo fisiologico e la nostra stagione si è chiusa lì”.
Proiettando uno sguardo verso il futuro, mister Barillà resta in attesa, con la massima serenità , della chiamata giusta, ma senza assilli: “Con la Bagnarese non abbiamo parlato di futuro, loro al momento sono impegnati a risolvere ben altre questioni riguardanti le sorti del club. Quest’anno sto vedendo molta incertezza tra Eccellenza e Promozione, situazioni complesse e tanta improvvisazione; purtroppo la crisi economica si fa sentire con forza nel mondo dilettantistico. Dal 1° luglio sarò libero di fare le mie scelte, ci sono state un paio di squadre che hanno fatto un sondaggio per capire le mie intenzioni, ma niente di concreto per adesso. Non ho l’assillo di trovare una squadra, senza il giusto progetto preferisco restare fermo e attendere. Per accettare di allenare la prima cosa che devo provare è l’entusiasmo che il progetto proposto possa trasmettermi. Nella mia carriera un bel po’ di soddisfazioni me le sono tolte, ho raggiunto sempre i traguardi, ho ottenuto promozioni e centrato salvezze nelle poche occasioni in cui mi sono trovato a guidare una squadra con quell’obiettivo. Sono dell’idea che un bravo allenatore non è quello che vince con una squadra forte, ma quello che riesce a far esprimere una squadra anche non di alto livello al di sopra delle sue potenzialità ”.
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