Due mesi dopo. Esonerato il 3 febbraio dopo il ko col Catanzaro, Roberto Cevoli da stasera è di nuovo sulla panchina amaranto.
“A tre partite dalla fine-ha commentato il Presidente Luca Gallo- non c’è tempo per fare molto, si ritorna al passato.In questo momento, a tre turni dalla fine, non c’è nessuno che possa prendere la Reggina se non Cevoli. Se dicessi che sono contento che torna un allenatore esonerato precedentemente, direi una bugia. La gente non è stupida, capisce e ragiona. Dopo Rieti ho chiesto scusa, cosa dovrei fare dopo aver perso in casa con la Sicula Leonzio? Più di così, non potrei fare”.
Il massimo dirigente, dati alla mano, ammette che l’allontanamento è stato un po’ troppo frettoloso. “Con che animo può tornare Cevoli? Cevoli è un professionista-ha proseguito Gallo- lo si è sia in negativo che in positivo. Se sei professionista quando devi impugnare il contratto per prendere fino all’ultimo centesimo, devi esserlo sempre. Se lo stiamo richiamando, ammettiamo che c’è stato un errore. Se ci ho parlato? No, siamo nell’epoca dei cellulari, basta una telefonata, non facciamola lunga. Ci andrei a piedi da Cevoli se fossi sicuro di ottenere dei risultati.
Tornando all’esonero, Gallo fornisce una chiave di lettura che andrà compresa meglio nel tempo. “I dati di fatto dicono che Cevoli aveva portato la squadra ai playoff, ma ogni situazione che c’è ha una precisa collocazione a livello temporale, bisognerebbe tornare indietro a quel famoso dicembre scorso. Io spero di essere stato chiaro, lo sarei molto molto di più ma adesso non è il caso, devo muovermi per fare il bene della Reggina. Magari più avanti certe cose si potranno dire. Mettiamola così, se il ritorno di Cevoli porterà benefici la decisione l’abbiamo presa tutti, altrimenti l’ho presa soltanto io”.
Sui rapporti non proprio idilliaci tra Cevoli e il ds Taibi, il Presidente è categorico. “Qui parliamo di persone che hanno un’età , un contratto, e se non gli dai fino all’ultimo centesimo partono le penalizzazioni e squalifiche. Cosa devo dirgli? Di fare la pace? Dovrei dirgli cosa è successo? Taibi e Cevoli sono due professionisti, ognuno dei due deve pensare a fare il suo. Non devo essere io a fare il maestro della scuola”.
Foto: Lillo D’Ascola
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