Correva il 22 Ottobre dello scorso anno, e nell’impianto neutro “Luigi Razza” di Vibo Valentia, la Reggina usciva con le ossa rotte a causa di una sconfitta di misura contro la Virtus Francavilla (0-1) grazie alla rete realizzata da Folorunsho (si giocava in campo neutro data l’inagibilità del Granillo).
E se la partita creò una sorta di angoscia generale causata dalla prestazione a dir poco imbarazzante, le parole del DG Giusva Branca nel post partita, misero sul chi va la l’intero ambiente amaranto, che per la prima volta si trovò di fronte ad un’ammissione delle enormi difficoltà burocratiche e non solo, alle quali la Reggina stava andando in contro e con le quali stava convivendo da qualche tempo: “Le difficoltà sono enormi, la squadra è sballottata a destra e sinistra senza uno stadio, una casa, e giocare a lungo senza il fattore campo diventa un problema. A proposito di problemi su tutti i fronti, troppo spesso non dipendenti da noi, non vorrei che qualcuno pensasse che Taibi e Branca siano Superman e che possano risolvere ogni cosa, anche in assenza di requisiti minimi. Per la prossima gara non mi chiedete dove giocheremo. La vicenda stadio è sotto gli occhi di tutti. Attenderemo, ancora una volta, comunicazioni. Stipendi? Ci sono state difficoltà , generate dall’ingiusta vicenda legata alla fideiussione, dal ritardo con cui è cominciato il campionato e dal Granillo chiuso. In conseguenza di ciò, quella degli stipendi è una questione risolta, anche se con grandissima difficoltà , ma potrebbero esserci problemi per quanto riguarda il versamento dei contributi.”
A distanza di quattro mesi, Reggina e Virtus Francavilla si ritroveranno di nuovo avversarie nel match di ritorno, con una cornice (soprattutto amaranto) completamente diversa: l’angoscia ha lasciato spazio alla tranquillità , il timore è stato scavalcato da una grande voglia di vittoria e la preoccupazione generale è solo un lontano ricordo.
Roberto Foti
Commenti