Che le ambizioni, rispetto alle stagioni precedenti, fossero ridimensionate non c’erano dubbi. Il Siracusa, però, sta forse rendendo un po’ al di sotto delle reali aspettative. I diciannove punti sin qui conquistati (uno decurtato dalla federazione), frutto di cinque vittorie ed altrettanti pareggi, valgono la quindicesima piazza della classifica. Il vantaggio sulla zona play-out è di appena una lunghezza. Non si può dormire, di certo, sonni tranquilli.
Ecco perchè il monday-night del girone C di Serie C non può e non deve essere sottovalutato. Per la fame di risultati degli aretusei. Per il poco tempo a disposizione di mister Drago per conoscere la squadra ed imprimere il proprio marchio. Perchè nel calcio nulla è scontato. I trenta gol subiti ne fanno la terza peggiore difesa del campionato. Dietro ad un Matera sull’orlo del baratro, ad una Paganese che per salvarsi dovrà fare un miracolo (entrambi hanno raccolto in fondo al sacco 52 tiri) e ad un Rieti che, dopo il cambio alla guida tecnica, sta cercando la definitiva quadratura del cerchio.
Il peso dell’attacco, venti gol all’attivo, grava sulle spalle di Emanuele Catania (CLICCA QUI). E’ lui il capocannoniere degli azzurri, l’uomo più rappresentativo. Sono quattro gli avvicendamenti in panchina, un record per questa Serie C. Da Pagana a Raciti, passando per Pazienza e tornando ad Ezio Raciti. Il cui compito, di traghettare la squadra fino ad un porto sicuro, non è però così difficile.
Il marchio di fabbrica del tecnico siracusano è il 3-4-2-1, che in fase di non possesso si trasforma in un abbottonatissimo 5-4-1. Sarà importante capitalizzare al meglio la mole di occasioni create. Il resto lo faranno l’estro e la fantasia dei calciatori che Drago ha a disposizione dalla cintola in su.
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