Basta parlare di miracolo, di sorpresa, di rivelazione. La Palmese è una solida e concreta realtà del campionato di Serie D, lo dicono i numeri, lo dicono i risultati, lo dicono le prestazioni. Soprattutto, lo affermano, con i loro gesti e non con le parole, i protagonisti.
Certo non va dimenticato il difficile contesto nel quale i neroverdi si ritrovano e dal quale sono partiti, in extremis, un paio di mesi fa. Ma adesso la realtà , almeno in campo, è ben differente e migliore di quanto chiunque si sarebbe potuto aspettare. Non è frutto della causalità , bensì del duro lavoro, del sacrificio e dell’intelligenza che mister Franceschini, il professor Gangemi e tutti i componenti dell’organico stanno dimostrando. Con i fatti, appunto, e non con le parole.
Il ‘derby della Varia’ contro il Messina è stato l’ennesimo capolavoro, a dimostrazione del fatto che la sconfitta di Bari, seppur beffarda dopo una prestazione di cuore, carattere, sacrificio e meticolosa organizzazione, non ha intaccato lo spirito indomabile di una belva sopita. Mistretta sblocca il risultato al quarto d’ora del primo tempo: si tratta del primo gol della Palmese siglato nei primi 45′. A mettere al sicuro il risultato, nella celebre ‘zona Cesarini’ ormai ribattezzata ‘zona Palmese’, ci hanno pensato Ouattara e Calivà .
Palmese migliore tra le cinque calabresi, sesta in graduatoria dietro le annunciate big del campionato, seconda miglior difesa con 5 reti subite in 12 partite e pronta per affrontare senza patemi la trasferta di Marsala contro la terza in classifica.
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