Da calciatore è stato una giovane promessa del Toro, mentre da tecnico ha allenato in D, in Eccellenza ed in Promozione, dopo aver guidato la Juniores dell’Hinterreggio ad un passo da uno storico scudetto. Nonostante i soli 40 anni, il reggino Piero Lo Gatto ha già un vissuto lungo ed intenso, dal campo alla panchina…
In attesa di una chiamata, come stai vivendo il presente?
Continuo a tenermi aggiornato, e tramite la Genova International School sto mantenendo i contatti con la Spagna, portando qualche ragazzo di prospettiva al Levante.
Hai sempre praticato un calcio propositivo, sia in Eccellenza che in Promozione. Come mai in questi ultimi periodi non si è fatto avanti nessuno?
Credimi, me lo sto chiedendo pure io, ma non trovo una spiegazione logica al fatto di non aver ricevuto neanche una proposta…
Quanta voglia hai di rimetterti in pista?
Tanta, davvero tanta. Ma oltre ad una chiamata vorrei avere davanti un progetto, tornare in panchina senza i presupposti giusti non avrebbe senso.
Col Bocale i ricordi più intensi. Brucia più la retrocessione ai playout o la finale playoff di Promozione sfumata per un soffio?
Il rammarico più grande è la retrocessione dall’Eccellenza, fu una stagione sfortunatissima. Certo, anche quella semifinale playoff brucia, visto che a pochissimi minuti dalla fine stavamo vincendo.
Stai seguendo l’Eccellenza di quest’anno? Che ne pensi del “tuo” Bocale?
Hanno messo su un gruppo di livello. Il Bocale riuscirà tranquillamente a centrare l’obiettivo salvezza, e credo che con un pò di fortuna potrebbe anche guardare ai piani alti.
A proposito di piani alti, è la ReggioMediterranea la vera antagonista del Corigliano?
Tutti dicono che la ReggioMediterranea sia un gradino sotto al Corigliano, per me non è così. Per qualità e consistenza, la ReggioMediterranea può dire la sua fino in fondo per vincere il campionato.
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