L’ospite di RNP questa sera per la rubrica “A tu per tu” è Marco Bianchi, uno dei ‘capitani’ del Bocale nelle ultime stagioni, difensore attento e tempestivo, classe ’87, il quale ha annunciato che per motivi personali non potrà prendere parte al prossimo campionato di Eccellenza con la squadra di Pippo Laface.
Marco, hai annunciato il tuo addio al Bocale dopo 7 anni, ma hai comunque salutato da vincitore, contribuendo al ritorno in Eccellenza.
Ci tenevo a riportare il Bocale dove merita di stare, venivamo da due stagioni nelle quali le cose non erano andate come speravamo, ma per fortuna siamo riusciti a vincere il campionato e risalire; ho scelto l’anno giusto per andare via, chiudendo in bellezza la mia esperienza.
In sette anni in biancorosso hai vissuto gioie, dolori e forti emozioni, ultime proprie quelle di qualche mese fa; in assoluto però qual è il tuo ricordo più bello di tutti questi anni?
Tutte le annate hanno avuto i loro alti e bassi, i loro pregi e difetti; credo però che il ricordo più bello sia legato al mio primo anno a Bocale, quando vincemmo i playoff e conquistammo anche allora l’Eccellenza.
Sette anni a Bocale, tanti compagni di squadra, ma con chi hai legato maggiormente?
La risposta è abbastanza prevedibile: con Leo Secondi abbiamo instaurato un legame che va ben oltre il calcio, siamo diventati subito amici sette anni fa, oltre ad essere divenuto lui fidanzato di mia sorella. Un legame speciale però ce l’ho anche con gli altri miei compagni con i quali abbiamo condiviso tanti anni e tante emozioni: il mio capitano Cosimo Saviano, Totò Laurendi con il quale sono anche cresciuto calcisticamente nel settore giovanile, Isidoro Leonardi e anche Santino Cogliandro, che quest’anno non ha giocato ma è sempre stato un leader negli anni passati.
Domanda prevedibile a questo punto: tra i vari allenatori avuti, c’è qualcuno dal quale hai appreso qualcosa in più?
Da ogni singolo allenatore ho appreso qualcosa di importante, insegnamenti di calcio e di vita; tuttavia, se proprio devo fare un nome, dico Pasquale Casciano, con il quale vincemmo i playoff nel mio primo anno a Bocale. Ero molto contento di riaverlo quando è tornato tre anni fa, poi però le cose non andarono benissimo per noi in campionato. In ogni caso, mister Casciano lo terrò sempre nel cuore.
Chiusa la tua lunga storia in biancorosso, quale sarà il tuo futuro?
Inizialmente avevo pensato di ritirarmi, vorrei prendere il patentino e diventare allenatore; mi sono arrivate però delle proposte che ho valutato per continuare a giocare, quindi la strada da allenatore la percorrerò tra qualche anno. Ho accettato di scendere di categoria, giocherò in Prima, dove gli orari sono più gestibili per gli impegni personali che ho quotidianamente; ho accettato l’offerta del Ravagnese, mi rimetterò in gioco con loro cercando di sfruttare l’esperienza di questi anni per aiutarli nel loro obiettivo e al tempo stesso avrò l’opportunità di continuare ad allenarmi, giocare e divertirmi.
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