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Russia 2018: Top e Flop della 2^ giornata

Russia 2018: Top e Flop della 2^ giornata
Mondo Sport
25/06/2018 15:07 | A cura di Domenico Geria
I migliori e i peggiori del secondo turno dei gironi eliminatori della rassegna iridata

Anche la seconda giornata della fase a gironi del Mondiale di Russia 2018 è andata in archivio, tra vittorie in extremis, colpi di scena, crolli epocali e dimostrazioni di forza. Già 6 le squadre qualificate agli ottavi di finale (Russia, Uruguay, Francia, Croazia, Belgio e Inghilterra), mentre ben 8 sono le nazionali consapevoli di dover salutare la competizione dopo gli ultimi 90′ dei gironi. In attesa di conoscere i verdetti finali, andiamo a scoprire chi si è distinto, nel bene e nel male, nel corso del secondo turno della rassegna iridata.

I FLOP della 2^ giornata

5° – Gylfi Sigurdsson e l’Islanda – Dopo aver retto contro l’Argentina nel primo turno, involuzione islandese contro la Nigeria; incassate due reti, il colpo di grazia sulle speranze scandinave arriva per mano del centrocampista dell’Everton, che su rigore potrebbe riaprire la partita, ed invece spara malamente in orbita un pallone che, probabilmente, dopo un bel volo, sarà atterrato direttamente sul Vatnajokull.

4° – Eiji Kawashima (Giappone) – Il Giappone rimonta due volte contro il Senegal, sfiorando in più circostanze il gol del vantaggio sul punteggio di 1-1; la nazionale nipponica però si complica la vita da sola ad inizio partita, quando il portiere del Metz non blocca un pallone basso, facendolo rimbalzare sulle gambe di Manè. Quando si dice fare ‘seppuku’.

3° – Svezia – Hai la possibilità di far fuori i campioni in carica, subisci il pari ma reggi fino alla fine, giocando anche il finale di gara con l’uomo in più. Cosa c’è di meglio del farsi impallinare su punizione al 95′? Certo Kroos ha segnato un gran gol e l’arbitro ci ha messo del suo, ma occasioni simili capitano una volta nella vita.

2° – Polonia – Poco da dire, una delle nazionali che avrebbe potuto fare bene (magari non benissimo), forte di molti nomi eccellenti in ogni reparto. Ed invece, dopo i disastri difensivi contro il Senegal, Sczcesny e compagni hanno fatto del loro peggio contro la Colombia, una difesa allo sbando nella quale l’assenza per infortunio di Glik non può essere una giustificazione, ed un attacco con le bocche da fuoco Lewandowski e Milik con le polveri bagnate.

1° – Wilfredo Caballero e l’Argentina – Continua ad essere al primo posto tra i flop l’Argentina, travolta dalla Croazia che ha trovato un vantaggio assolutamente meritato grazie al portiere del Chelsea, il quale ha concesso un regalo inatteso; Caballero e Messi, gli emblemi di una nazionale ricca di qualità ma spenta e con un piede a casa. In aiuto dell’Albiceleste è arrivata la Nigeria che ha sconfitto l’Islanda; per il C.T. Sampaoli contro gli africani c’è da giocarsi l’ultima chance di risollevare un Mondiale fin qui catastrofico.

I TOP della 2^ giornata

5° – Ahmed Musa (Nigeria) – Una doppietta all’Islanda per lui, due gol che rilanciano la sua nazionale in corsa per gli ottavi, da conquistare nel decisivo match contro l’Argentina; alla Nigeria potrebbe bastare anche il pareggio, ma con un Musa in queste condizioni e forte del fattore campo (gioca in Russia nel CSKA Mosca), contro la difesa sudamericana apparsa finora tutt’altro che insuperabile, potrebbe tentare il colpaccio.

4° – Svizzera – Vittoria in extremis ed in rimonta per la Svizzera, che battendo la Serbia ha ipotecato la qualificazione; composta da calciatori provenienti dai principali tornei europei e quasi tutti di grandi club, la nazionale elvetica guidata dall’ex allenatore della Lazio Petkovic potrebbe diventare una temibile mina vagante, a patto però di ricordarsi di giocare anche il primo tempo.

3° – Coutinho (Brasile) – Ha tolto parecchie castagne dal fuoco al Brasile il fantasista ex di Inter e Liverpool e adesso del Barcellona; dopo il meraviglioso gol del vantaggio contro la Svizzera, si è fatto trovare nel posto giusto al momento giusto contro il Costa Rica, sbloccando al 90′ una partita che aveva messo in crisi i Verdeoro, i quali pareggiando sarebbero arrivati al match contro la Serbia con l’acqua alla gola e l’obbligo della vittoria.

2° – Belgio e Inghilterra – Possono arrivare lontano e per adesso hanno dato spettacolo, le uniche due nazionali ad aver espresso un calcio di alto livello in entrambe le partite giocate. Dominatrici del gruppo F contro squadre comunque molto più deboli, hanno già staccato il biglietto per gli ottavi, ma la sfida diretta prevista per l’ultimo turno sarà tutt’altro che amichevole: in palio il primo posto del girone ma soprattutto la dimostrazione di possedere le carte in regola per ambire alla vittoria finale. Calcio spettacolare e gol a grappoli, 8 a testa, con Kane e Lukaku sugli scudi.

1° – Croazia – Se prima era solo un’ipotetica intrusa tra le candidate alla vittoria finale, con il perentorio successo contro l’Argentina la nazionale balcanica si è ufficialmente inserita nel lotto delle favorite, grazie ad un organico di qualità e quantità in grado di fare la differenza, interpretando al meglio le partite e dominando gli avversari. Nigeria e Argentina non sono mai state in partita, così Modric e compagni hanno già ottenuto la qualificazione al prossimo turno, sognando di arrivare sul podio come accadde vent’anni fa in Francia: era la Croazia, tra gli altri, di Suker e Boban, due calciatori che al pallone davano del ‘tu’.

Menzione speciale – Iran e Marocco – Sconfitte di misura da Spagna e Portogallo, queste due nazionali si sono comunque fatte valere. L’Iran, grazie alla vittoria della prima giornata, potrebbe ancora tentare di fare lo sgambetto a Cristiano Ronaldo negli ultimi 90′; quel che è certo è che la sconfitta con la Spagna è arrivata grazie ad una rete fortunosa delle Furie Rosse in grande difficoltà, incapaci di entrare in area di rigore grazie alla meticolosa difesa iraniana. Per il Marocco gol beffa dopo pochi minuti del solito Ronaldo, poi il Portogallo in campo non si vede più ma Benatia e compagni non riescono a segnare e salutano comunque il Mondiale. Sia l’Iran che il Marocco, se fossero riuscite a cogliere almeno il pareggio, non avrebbero rubato nulla.

Domenico Geria
Collaboratore di ReggioNelPallone.it

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