Approda in riva allo Stretto nel 1996, collezionando 65 presenze in tre stagioni in maglia amaranto. L’ultima annata passata alla Reggina lo vedrà protagonista della prima promozione in Serie A degli amaranto. Ugo Napolitano, ex libero classe 1965, è di certo rimasto nei cuori di tutti i tifosi amaranto che hanno vissuto quella trionfale stagione. Senza far mancare la sua grande simpatia, è lui il protagonista dell’ “A tu per tu” di oggi.
Parliamo del Napolitano di oggi, dopo la grande carriera da difensore ha intrapreso la strada da allenatore, come si trova in questa veste?
“Non avevo la minima intenzione di allontanarmi dal calcio. Fosse stato per me avrei continuato a giocare, ma con l’età che avanza è sempre più difficile. La mia esperienza da allenatore procede bene, ma preferisco concentrarmi sulle giovanili ed avere a che fare con i ragazzi, con loro riesco a farmi seguire bene e a mettere in campo le mie idee. Guido una squadra di ragazzi classe 2005 e 2006 a Mugnano, nella provincia di Napoli. Inoltre continuo a divertirmi prendendo parte a dei torneo over 50. Del resto, da ex calciatore, tengo molto alla mia forma fisica e non voglio farmi fregare dal tempo che passa.”
E’ riuscito ad unire la Calabria sportiva, restando benvoluto dalle tifoserie di Cosenza, Catanzaro e Reggina. La Calabria è ancora parte del suo cuore?
“Assolutamente si, il mio cuore è in parte calabrese. Quando mi capita di scendere lì in Calabria, appena arrivato mi vengono i brividi. Ho vissuto tante grandi emozioni. In maglia amaranto ho passato tre stagioni indimenticabili, quando ho subito un grave infortunio al ginocchio ho trovato una società che mi è stata vicina e mi ha fatto tornare in sesto in maniera ottimale. Ricordo sicuramente volentieri, il mio esordio con la Reggina proprio contro il Cosenza e tutto lo stadio mi ha omaggiato con una standing ovation… solo a parlarne mi viene la pelle d’oca. Nella mia carriera ho vinto solo un campionato e l’ho vinto con la maglia della Reggina.”
Cosa pensa del nuovo corso della Reggina sempre più fondato sull’identità e l’attaccamento alla maglia amaranto?
“Vedo che ci sono tante difficoltà , mi auguro che presto la Reggina possa tornare a calcare i palcoscenici che merita. Spero di vederla almeno in Serie B al più presto possibile, il minimo per una città del genere. Ho visto che adesso in società è arrivato un’ ex amaranto, Massimo Taibi e mi auguro che oltre alla sua storia nella Reggina possa dare un aiuto concreto a questa squadra. I calciatori che vestono l’amaranto non dimenticano mai Reggio Calabria. Posso dire che sento quotidianamente i miei ex compagni di squadra di quella Reggina promossa in Serie A ed il rapporto che è rimasto è incredibile. Abbiamo un gruppo in cui mandiamo messaggi ogni giorno e non sia mai che qualcuno non si faccia sentire.”
Da napoletano, come ha vissuto la corsa scudetto tra Juventus e Napoli in questa stagione di Serie A?
“Beh come tutti i napoletani ci sono rimasto male. Questo sembrava proprio l’anno buono e sembrava potesse finire bene dopo la vittoria contro la Juve. Ma, come al solito, hanno vinto loro. La differenza l’ha fatta la mentalità : la Juventus è ormai una società abituata a vincere ed i loro calciatori assumono subito questa impostazione mentale. Il Napoli non è ancora abituata a lottare per grandi obiettivi. Quando loro hanno perso sono stati in silenzio per un pò, invece qui a Napoli si faceva festa ogni giorno senza ancora aver ottenuto niente. I napoletani sono fatti così, sono passionali e i giocatori del Napoli sono fieri di giocare per questi tifosi. Ma comunque tutte le tifoserie del sud tengono molto al calcio, probabilmente anche a Reggio avrebbero reagito in questo modo. Nel salutarvi faccio un in bocca al lupo a questa società e sempre forza Reggina!”
Giovanni IracÃ
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