La vittoria ottenuta dieci giorni fa nei tempi supplementari a Maida, ha permesso alla Villese di conquistare una salvezza che sembrava ormai insperata al termine di una stagione complicata, passata dal cambio al vertice della società , avvenuto a dicembre, ad un intero campionato giocato in trasferta, ed una squadra che da gennaio in poi ha visto in campo quasi esclusivamente giovani, ad eccezione di pochi leader. Tra questi certamente Giovanni Barresi, difensore classe ’97, quindi ancora molto giovane, ma costretto dalla necessità a trascinare insieme ai vari Morabito, Cosoleto, Catanzaro e Qosja, i più piccoli, i quali strada facendo hanno mostrato grandi qualità e margini di miglioramento.
Giovanni Barresi è intervenuto ai microfoni di RNP per raccontarci come la Villese sia riuscita ad andare oltre le gravi difficoltà : “Affrontare una stagione del genere non era semplice, già solo per il problema riguardante il campo, una situazione difficile da gestire sia economicamente che a livello organizzativo. Credo sia stato dato troppo risalto alla vittoria di Maida e poco all’impresa da noi realizzata, ovvero al fatto di aver raggiunto la salvezza nonostante immense difficoltà . Non dimentichiamo che c’era stata la concreta possibilità che la Villese a dicembre chiudesse i battenti.”
Barresi prosegue nel suo racconto, sottolineando l’amore per la Villese, suo e dei suoi compagni: “Io venivo dal campionato giocato a Cittanova in Eccellenza e ho ricevuto numerose richieste da club importanti; ho scelto di giocare a Villa e lottare per amore di questa maglia, e come me, lo stesso hanno fatto i miei compagni che da gennaio hanno dato tutto per squadra e città . Pur essendo ancora giovani, insieme a Morabito, Cosoleto e Catanzaro, ovvero quelli con un po’ più di esperienza, ci siamo riuniti e abbiamo stabilito che noi saremmo rimasti per il bene della Villese, aiutando i più giovani e spronandoli. Non è stato facile, ma l’amore per la maglia e la forza di volontà hanno fatto la differenza; i ragazzini hanno risposto bene, credo che almeno cinque o sei tra loro potranno fare strada e qualche club di categoria superiore si è già fatto vivo. I meriti di questo traguardo sono certamente anche di mister Chirico, il quale ha fatto grandi sacrifici per il nostro bene; un ringraziamento è doveroso anche per Totò Sergi, Carmelo Favale e Francesco Giglio per averci sempre seguito e aiutato nelle difficoltà , oltre agli altri dirigenti.”
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