Si attende una vera e propria rivoluzione del calcio italiano dopo la proposta del subcommisario della FIGC Alessandro Costacurta. Squadre B, questa la nuova idea che sta scatenando, negli ultimi giorni, un grande circo mediatico. L’opinione pubblica è divisa, così come quella degli addetti ai lavori.
C’è da ricordare però, che il mondo delle Squadre B è già realtà nella maggior parte dei campionati europei e sta continuando ad espandersi con ottimi risultati. Squadre B, squadre riserve, seconde squadre: esistono in molti Paesi europei ma non in Italia. Vediamo adesso come sono gestite queste squadre e come funzionano i loro campionati all’interno della maggiori federazioni europee.
FRANCIA – Nella federazione transalpina le rose delle squadre B non hanno limiti di età ma, di fatto, non sono inserite nei campionati professionistici.I club che possiedono un proprio centro di formazione possono raggiungere al massimo il campionato equivalente alla nostra serie D. Le squadre B più importanti che partecipano al CFA1 sono PSG B e Lyone B. I costi di gestione di queste squadre sono estremamente bassi, essendo formazioni inserite in un contesto semiprofessionistico: mediamente un club del CFA ha un budget tra i 500mila e i 2 milioni di euro l’anno. Le squadre B francesi giocano “fuori classifica” e questo ha spesso portato a creare polemiche in quanto vengono schierati giocatori della prima squadra alla ricerca della migliore condizione, falsando i campionati. Ovviamente i club maggiori traggono grandi vantaggi da queste squadre, poichè si confrontano in campionati, anche poco competitivi, ma comunque allenanti. Molti giocatori, oggi nel giro della nazionale francese, hanno militato in squadre B.
SPAGNA – Il sistema delle squadre B spagnolo è sicuramente il più famoso, con squadre come Real Madrid Castilla, Barcellona B e Sevilla Atletico presenti in Liga Adelante (la nostra Serie B). Anche qui non sono previsti limiti di età, ma le squadre B devono militare almeno una categoria sotto rispetto alla prima squadra e non possono partecipare alla Coppa del Re. Le compagini più rinomate attuano un vero e proprio mercato sulle squadre B, con acquisti e cessioni atte a rinforzarne la rosa. I vantaggi di cui ha beneficiato la nazionale Spagnola poi, sono evidenti: nella rosa della Spagna Campione del mondo nel 2010, non avevano esperienza di squadre B i soli Marchena, Torres (che debuttò direttamente in prima squadra all’Atletico) e Fabregas, che emigrò in Inghilterra non ancora maggiorenne. Da allora la musica non è cambiata.
OLANDA – In Olanda il sistema è molto simile a quello italiano, con un campionato separato (come il nostro Primavera) in cui però la squadra Campione ha il diritto di partecipare all’edizione successiva della Coppa d’Olanda senior. Dal 2013 le formazioni “Jong” di Ajax, PSV e Twente sono state integrate nella piramide calcistica olandese, venendo iscritte alla Eerste Divisie (equivalente alla Serie B). Il limite d’età è sotto i 23 anni, con la possibilità di inserire in rosa tre over. Come in Spagna, le squadre B olandesi attuano il calciomercato, ma con budget decisamente più ridotti. I vantaggi per le squadre A sono relativi, in quanto in Olanda i giovani con buone qualità vengono inseriti sistematicamente nelle rose delle prime squadre.
INGHILTERRA – Anche in Inghilterra, le squadre B non sono inserite nella piramide calcistica professionistica. Dal 2012 il loro campionato si chiama Professional Development League ed è diviso a sua volta in Div1 e Div2. Il limite d’età è 21 anni, sono ammessi tre fuori quota più il portiere: ciò consente ai club di schierare giocatori della prima squadra alla ricerca della migliore condizione. I costi sono mediamente di poco superiori a quelli delle formazioni Primavera italiane e in generale sono compresi nel budget della prima squadra. Molti giocatori dell’attuale Under 21 inglese militano in squadre B.
GERMANIA – Le squadre B tedesche sono inserite all’interno dei campionati professionistici, ma non possono andare oltre la 3.Bundesliga (la nostra Serie C) e non possono partecipare alla Coppa nazionale. Non vi sono limiti d’età e c’è massima libertà di migrazione da e alla formazione di prima squadra durante tutta la stagione, anche fuori dalle finestre di mercato. I costi di gestione sono molto bassi, regolati da contratti giovanili o semi-professionistici. Anche qui, come in Spagna, il modello è perfettamente avviato e rende fruttuoso il cammino della Nazionale tedesca. I campioni mondiali in carica sono, per la maggior parte, transitati dalle squadre B.
Giovanni Iracà
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