C’è una rete che si gonfia, a sancire la fine di un incubo. C’è un urlo liberatorio accompagnato dal boato della folla, per far capire che le ansie e le paure sono solo un brutto ricordo. Jacopo Sciamanna corre felice verso la panchina amaranto, abbraccia tutti e va a raccogliere gli applausi del Granillo. Contro l’Akragas, la sua firma su un altro gol pesantissimo, il secondo consecutivo, per un ragazzo che ha saputo più volte alzare la testa.
Il numero 21 è riuscito a riscrivere per la seconda volta la storia della sua stagione. Ci era già riuscito all’inizio, cancellando in pochi giorni il debutto da incubo sul campo del Rende: due errori pazzeschi, due gol da fare ad occhi chiusi gettati alle ortiche, nel giorno che lo vedeva tornare in C a distanza di sei lunghi anni. Prima ancora della qualità , ci voleva carattere per buttarsi subito alle spalle una notte del genere, per dimostrare di non essere una scommessa persa in partenza. Gol nell’importantissimo derby col Catanzaro, gol subito dopo a Pagani: Rende ormai se la ricordano in pochi, ma il peggio deve ancora venire.
Jacopo deve mostrare ancora coraggio e forza d’animo, e stavolta la sfida è decisamente più dura. “Infrazione dell’osso sesamoide del piede sinistro”, recita il referto medico nel mese di ottobre. Un infortunio tanto raro quanto subdolo, che non si può risolvere con l’intervento chirurgico e rende quasi impronosticabili i tempi di recupero. I mesi passano, le voci su una stagione già finita si susseguono. Ed invece Jacopo torna, quando la salvezza è ancora tutta da scrivere. Torna e si riprende una maglia da titolare a distanza di sei mesi. Torna e segna, dimostrando di meritare il calcio professionistico. Un altro inizio, un altro capitolo scritto con coraggio e caparbietà . La Reggina è salva, Sciamanna è una scommessa stravinta…
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