Vento di rivoluzione in riva allo Stretto. Dopo aver scelto di non proseguire il proprio percorso con Karel Zeman, a dispetto di un girone di ritorno che senza dubbio parla a favore del diretto interessato (27 punti nell’anno solare, in pratica una media da quarto posto), la Reggina potrebbe decidere per un altro cambiamento. Quest’ultima ipotesi, avrebbe veramente del clamoroso.
Così come riportato in anteprima dal collega Paolo Ficara sulle colonne de ildispaccio.it, il club dello Stretto ha sondato l’eventuale disponibilità di alcuni direttori sportivi. Al di là di possibili smentite di rito (che comunque non sono ancora arrivate…), si tratta di una mossa davvero sorprendente, quasi difficile da comprendere, visto che l’attuale direttore generale degli amaranto, al secolo Gabriele Martino, è stato probabilmente il principale artefice della salvezza ottenuta a maggio. Un lavoro di assoluto spessore quello condotto da Martino, che in un contesto da montagne russe ha allestito un organico di tutto rispetto, portando in Calabria elementi (vedi Porcino e De Francesco) che ad oggi costituiscono ossigeno puro per la Reggina, e consentendo al club una indispensabile monetizzazione alla voce “contributi” e “premi valorizzazione”.
Come detto pocanzi, difficile capire cosa abbia portato la dirigenza a guardarsi intorno. Di sicuro, così come successo in passato, le ambizioni e le volontà del dg non sono sembrate andare di pari passo con i diktat societari, quantomeno sotto l’aspetto delle dichiarazioni. “Vorrei poter programmare la serie B in due anni“, è stato il pensiero pubblicamente espresso da Martino subito dopo la fine del torneo, mentre il Presidente Praticò, anch’esso pubblicamente, si era limitato ad un “L’anno prossimo faremo il possibile“, sostenendo che “Nel calcio la programmazione a volte non serve“. Insomma, per certi versi è sembrato di rivivere quanto letto ed ascoltato nel corso dell’ultimo campionato, quando da una parte si parlava di “Reggina tra le possibili sorprese del campionato”, e dall’altra invece veniva ribadito che “Bisogna guardare alla salvezza come se fosse il nostro scudetto“.
Opinioni diverse, a volte nettamente contrapposte, ma quasi nessuno si sarebbe aspettato che la figura di Martino potesse essere messa in discussione. Perché una società che tra le problematiche da risolvere ha di sicuro quella di trovare nuove risorse, potrebbe voler rinunciare a colui il quale si è dimostrato la risorsa più importante? Un interrogativo tra gli interrogativi, fermo restando che nel caso del dg, il cui contratto scade a giugno 2019, non siamo in presenza di un addio certo, anzi, tutt’altro.
Tornando ai colloqui di cui sopra, i primi rumors fino al momento portano a due nomi, ovvero Mauro Facci, ex ds del Latina, e Giovanbattista Martino, direttore dell’area tecnica del Rende. Ribadiamo che al momento non si è in presenza di nessuna decisione, né in un senso né nell’altro: saranno i prossimi giorni, a dirci se Martino e la Reggina continueranno nel nome di un progetto che fino ad oggi si è rivelato vincente, oppure assisteremo ad un ribaltone surreale…
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