“Sta per sbocciare un’altra grana non di poco conto in casa Reggina, e riguarda il centro sportivo Sant’Agata”. Comincia così, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l’analisi del collega Lorenzo Vitto in merito alla situazione attuale in casa Reggina.
Un rebus in più da risolvere in tempi brevi, anche perché l’esito in questione riveste un’enorme importanza. “”Lo scorso luglio- si legge nell’edizione odierna della Rosea-, l’Urbs Reggina (serie D), si aggiudicò l’asta sborsando 108mila euro alla curatela fallimentare per la gestione della struttura di via delle Industrie, che scadrà il prossimo 30 giugno. E dopo che succederà ? Si ripeteranno le peripezie della scorsa estate quando, dopo il ritiro a Cotronei, non avendo un impianto in cui allenarsi la squadra di Zeman si dovette dividere tra l’impianto sportivo di Gallico superiore ed il Granillo“.
Secondo  Vitto, gli scenari sono due: “indire un’asta pubblica per la gestione fino a giugno 2020, o mantenere le stesse condizioni per la Reggina 1914 per uno o più anni, con un nuovo contratto“. Un bivio fondamentale dunque, mentre la GdS ipotizza un’altra novità : “Per una eventuale asta– conclude il collega- potrebbe anche essere interessato un dirigente di una società di calcio di Lega Pro e chissà che sia un passo per rilevare l’intero pacchetto azionario del club“.
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