Di Gianpiero Versace – Vince, e nonostante i brividi finali, convince una Reggina rianimata dalla lunga pausa invernale. Lo scontro diretto per la salvezza con l’Akragas sorride agli amaranto che piegano l’avversario grazie ad uno strepitoso avvio che porta la squadra dello Stretto sul 2-0 dopo 19′. Sala prima salva il risultato, poi nella ripresa si incarta sulla punizione di Gomez che tiene in bilico l’incontro fino all’ultimo dei 4′ di recupero. Tre punti che valgono l’addio alle posizioni che varrebbero i playout a fine stagione ed il sorpasso della Reggina sui siciliani in classifica.
LA GARA – Ventiquattro giorni per digerire e metabolizzare la sconfitta nel derby e ripartire. La Reggina torna al Granillo dopo la lunga pausa invernale sapendo di avere un appuntamento non più prorogabile con la vittoria, unica medicina universalmente riconosciuta in questo sport per ritrovare slancio, fiducia nei propri mezzi, risalire la classifica e, finalmente, rialzare la testa.
Messaggio pienamente raccolto dagli uomini di Zeman. La squadra, che i primi 21 giorni di mercato hanno lasciato immutata, deve trovare al proprio interno la forza e la dignità per raccogliere il messaggio. Mancano Botta e Bangu, in campo va la coppia di ex Inter Romanò-Knudsen. Davanti, il tecnico sceglie Carpentieri in luogo di Tripicchio, e la mossa paga. Il giovanissimo esterno entra infatti nell’azione che dopo 2′ spezza l’equilibrio, rifinita da Coralli e conclusa da Porcino. Strada in discesa e lo stesso mancino reggino potrebbe immediatamente raddoppiare in occasione di un’azione che è la sintesi dello stato di grazia amaranto in questa fase di gioco: azione manovrata, palla sulla trequarti per Knudsen che inventa un filtrante con il piede sinistro (!) corretto appunto da Porcino che sbaglia solo la misura del tap-in.
Domina, la Reggina. Carpentieri mette in grave difficoltà il suo diretto avversario, lo salta, Coralli e Porcino sfilano premiando l’inserimento di De Francesco che da solo, seppure decentrato, spreca sui piedi di D’Addario. Solo rimandato l’appuntamento con un 2-0 che inizia a dare le dimensioni con il divario emerso fin da subito in campo. Un paio di giri d’orologio e capitan Coralli ruba il tempo al marcatore sugli sviluppi del corner, e di testa inventa un colpo da biliardo che manda la palla a baciare il palo prima di accomodarsi in rete. Trionfo al Granillo che il capitano celebra correndo verso la panchina, abbraccio con il dott. Favasuli, Cucinotti e soprattutto mister Zeman (GUARDA QUI).
E’ appena il 20′ e la gara appare favorevolmente indirizzata, la furia amaranto si placa, ma non cambia l’inerzia di una gara che resta in assoluto controllo di una Reggina padrona del campo. Il primo ed unico sussulto siciliano arriva al 38′ con l’unica soluzione offensiva che – fino a quel momento – aveva dato l’impressione di poter risultare efficace: l’inserimento tra Gianola e Cane. Spesso ci ha provato Longo, sempre ben contrastato, riesce alla perfezione invece a Zanini, perso questa volta da Knudsen, che si presenta davanti a Sala, chiamandolo ad un intervento eccezionale.
Primo tempo shock per l’Akragas, che esce con due volti nuovi: Cazè e Coppola lasciano spazio a Riggio e Gomez, ma sono il solito Porcino e poi Kosnic su punizione a farsi vivi dalle parti di D’Addario. I minuti scorrono e se è vero che la Reggina non riesca più a sfondare con continuità come nella prima frazione è altrettanto vero che la proposta offensiva biancazzurra resti assente. L’episodio che rimette in carreggiata i siciliani arriva al 64′ quando una punizione, molto violenta ma dai 30 metri, trova impreparato Sala, sorpreso dal rimbalzo della sfera nei pressi della linea di porta.
Se l’inferiorità tecnica sembra oggi palese, l’Akragas prova a sopperire con lo slancio del gol e con i nervi. La gara si accende di toni agonistici, spesso nel senso meno nobile del termine, fioccano le ammonizioni. Zeman intanto richiama l’ottimo Carpentieri e inserisce Maesano per aver maggiore freschezza e copertura sull’out destro ridisegnando i suoi con il 4-5-1. Arriva il momento di Bianchimano per un esasusto Coralli, la Reggina chiude in apnea. I toni si accendono, come le mischie. Le risse. Ma gli amaranto resistono, e lo fanno con merito.
La squadra ha dato un segnale forte. Tre punti vitali per ricominciare un percorso che comunque, per conoscere un traguardo felice, avrà bisogno di un assist dal mercato. Affare del quale si occuperà , quando potrà , il Direttore Martino, colpito da un grave lutto e al quale, siamo certi, la società vorrà dedicare questo successo.
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