Il solito fiume in piena. Mai banale, come sempre. Franco Gagliardi, qualsiasi sia l’argomento su cui si discute, è sempre schietto, sincero. E lo è stato anche nella puntata odierna di Tutti Figli di Pianca di cui è stato ospite telefonico.
Ecco le sue parole:
REGGINA ATTUALE – “In certi momenti si deve fare qualcosa di più, bisogna calarsi in campo con un certo spirito. Il momento attuale della Reggina è difficile ma il cuore della tifoseria la fa sempre da padrona, ci sono sempre 3-4 mila spettatori e questo è importante. Ai giovani bisogna saper trasmettere la storia, bisogna parlare, insegnare, far capire come comportarsi con una società di una certa tradizione. E poi gli stessi calciatori in futuro ringrazieranno e saranno capaci di trasmettere quegli stessi valori ai giovani successivi. Io ho dato e ricevuto tanto, ma sono disposto ancora a dare tanto per la città di Reggio. Ho un sogno: tutte le forze importanti di questa città devono coalizzarsi, perché Reggio non merita l’attuale classifica ma sulla stessa c’è tanto di positivo, ci sono gli sforzi e i sacrifici di chi ha dato tanto da un anno e mezzo a questa parte. Ma c’è bisogno anche di cultura, quella cultura che possiede solo la gente ‘coi baffi’. Uno già c’è in quanto rappresentante, un altro c’è stato, c’è e dà un grosso contributo. Ma forse, mi dispiace dirlo, c’è una metà che manca. In ogni caso, penso nell’attuale rosa ci siano almeno tre elementi che secondo me più in là vedremo in palcoscenici importanti”.
DIFFERENZE CON COSENZA – “Ci sono differenze tra Reggio e Cosenza. I 4 mila che Reggio presenta la domenica allo stadio, a Cosenza si possono vedere nei periodi in cui i risultati sono positivi. Io, se dovessi investire in un ambiente in cui fare calcio, lo farei sicuramente a Reggio visto che la partecipazione si vede sin da subito”.
PAMBOU – “Che fine ha fatto Pambou? Non lo so neanch’io, da quando siamo retrocessi ne ho perso le tracce. E’ un ’95 che a questa Reggina poteva dare tanto, è passato dalla Germania e ora forse sarà tra Croazia e Repubblica Ceca”.
GALLICO CATONA – “Ho ringraziato il Gallico Catona, che cercava di sbattere lì dove io sono debole: il mio amore per Reggio. Ho pensato di accettare ma poi, per alcuni problemi di salute, mi sono reso conto non fosse possibile. Ora è tutto superato e mi venuta voglia di tornare in campo”.Â
FIORE E PERROTTA – “Sono due calciatori che ho preso da bambini e ho fatto crescere. Il primo l’ho cresciuto da Cosenza, l’altro l’ho preso al Cosenza. Anche se poi si dice siano stati altri a scoprirli. Fiore lo avrei portato a Reggio, ma ci sono state alcune situazioni ed ostacoli. Sicuramente è un rimpianto”.
EX AMARANTO – “Barreto, Halfreddson, Cozza, Missiroli, Carmona, Maicon, tutti calciatori che ho visionato e che la società ha deciso di prendere. Poi con il processo di crescita e formazione sono diventati importanti e militano adesso in certe categorie”.
RIMPIANTI – “Oltre che Dybala, quando andai in Argentina una volta presi informazioni su Tevez”.
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