Ennesima sconfitta per la Viola Reggio Calabria, la terza consecutiva, la quarta su altrettante partite giocate lontano dal Palcalafiore. Continua dunque il momento no in casa neroarancio: 6 sconfitte e 2 vittorie nelle prime 8 giornate costituiscono un bottino ben poco invidiabile, che vale l’ultimo posto ad Ovest, condiviso con altre tre squadre (Scafati, Agropoli e Casale Monferrato). Finisse oggi il campionato, per via degli scontri diretti a sfavore, viste le sconfitte maturale all’esordio ad Agropoli e al Pala Ferraris di Casale Monferrato, la Viola retrocederebbe in serie B.
Per fortuna però siamo solo all’inizio. Mancano ben 22 partite e non è il tempo al momento a rappresentare il maggior problema in casa neroarancio, bensì i limiti tecnici e, talvolta anche psicologici, di una squadra forse troppo giovane e mal costruita. Sono davvero tanti, e appaiono piuttosto oggettivi, i problemi che stanno emergendo partita dopo partita per gli uomini di coach Paternoster. Oltre a concedere spesso e volentieri la seconda opportunità, perdendo qualsiasi lotta al rimbalzo, dalla panchina arrivano davvero pochi punti, e le percentuali realizzative dell’ormai consolidato “starting-five” stanno crollando precipitosamente rispetto alle prime giornate.
Puntare il dito contro Antonio Paternoster verrebbe in questo caso spontaneo, visto che i suoi ragazzi non riescono più in nessun modo a trovare la via del canestro, complici i poco efficaci schemi offensivi. Fa riflettere il dato che dice che la Viola dopo 5 giornate di campionato era il terzo miglior attacco ad ovest con ben 82 punti di media, e che, nelle ultime tre giornate non è mai riuscita a toccare quota 70 punti, viaggiando con 63 punti di media con avversari tutto sommato sulla carta abbordabili come Casale Monferrato, Rieti e l’Eurobasket Roma.
Nell’imbarcata subita due giorni fa al Pala Tiziano non è per niente facile assegnare la palma di peggior in campo. Stranieri e Caroti a parte, i vari Marulli, Micevic e Fallucca sono apparsi, come al solito, non all’altezza. Il play ex Roseto si sta purtroppo facendo notare esclusivamente per falli fatti e palle perse (primo in queste due speciali classifiche nel girone ovest) più che per costanza di rendimenti. I galloni da titolare se li è presi dunque il giovanissimo playmaker ex Cecina classe 1997 Lorenzo Caroti, ma considerando il fatto che il ragazzo è un under alla prima esperienza in A2, non ci si può aspettare che possa essere sempre lui a togliere il “fuoco dalle castagne” insieme ai due stranieri. Il serbo Marko Micevic e l’ala piccola Matteo Fallucca, che dovevano costituire le principali risorse dalla panchina, hanno collezionato insieme 2 miseri punti nell’ultima gara e rappresentano forse al momento i principali problemi in casa Viola.
In un campionato difficile ed equilibrato come quello di A2 infatti avere diverse soluzioni dalla panchina può essere un fattore determinante da non sottovalutare. Non è un caso che Roma abbia vinto ieri anche grazie al contributo degli uomini dalla panchina, Petrucci su tutti, che fino all’altro ieri aveva segnato soli due punti in sette giornate e che, in un colpo solo, ha messo a segno 14 punti, con un eccezionale 4 su 4 dall’arco. A tutto ciò si aggiunge un irriconoscibile Agustin Fabi. Il capitano neroarancio, che rappresentava fino a tre settimane fa il principale terminale offensivo della squadra, sta vivendo un momento difficile, non giocando più con la serenità che lo contraddistingueva a inizio stagione.
Ad ogni modo, pensare di salvarsi con 3 soli senior di livello (Legion, Radic e a tratti Fabi) appare francamente impossibile e le parole rilasciate dal gm Condello 10 giorni fa a “Tutti figli di Campanaro”, incentrate su un non bisogno della Viola di andare sul mercato, preoccupano e non poco i tifosi. Obiettivamente, a questa squadra manca qualcosa e un intervento sul mercato sarebbe necessario, specialmente nel ruolo di numero 4. E’ li che sono apparsi i problemi più grossi: Ion Lupusor nasce infatti da ala piccola e solo successivamente viene adattato da ala forte, Micevic non sembra all’altezza della categoria e Guariglia sembra ancora troppo giovane e acerbo. Insomma, Radic a parte, la batteria dei lunghi della Viola non sembra reggere il confronto con quello delle altre squadre e servirebbe dunque un innesto di esperienza che dia centimetri, difesa, potenza sotto canestro ed energia al rimbalzo. Staremo a vedere.
Simone Bellantone
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