Potremmo considerare un bonus, in ottica salvezza, gli 11 punti fino ad oggi conquistati dalla Reggina. Considerazione forzata, certo, ma legata alla durissimo cammino fin qui imposto dal calendario che ha previsto, nelle prime 10 gare, ben 9 incontri con formazioni che hanno totalizzato più punti degli amaranto e che rivendicano dunque ambizioni differenti rispetto alla salvezza. Un percorso sostanzialmente diviso a metà , perché da domenica inizia una nuova fase della stagione, quella cruciale, quella degli scontri diretti per il mantenimento della categoria.
BILANCIO POSITIVO, MA… – Fino ad oggi, dicevamo, la Reggina ha affrontato tutte le corazzate (tranne Foggia) ed altrettante società ambiziose, senza sfigurare se non con le eccezioni dell’esordio a Fondi e della debacle con il Matera nell’ultimo turno. L’unico scontro diretto affrontato è stato il derby, stravinto, con il Messina. Potremmo annoverare anche la gara con l’Akragas come un possibile match-salvezza, considerato che i siciliani hanno il medesimo obiettivo degli amaranto, gara conclusa con un pari in trasferta che è risultato positivo e non senza rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato.
La Reggina viaggia a +3 sull’ultima posizione playout, occupata però dal Catania che senza penalizzazione di punti ne avrebbe 15 ed è dunque destinato a risalire. Alla luce di ciò, il vantaggio sulla squadra che precede gli etnei, il Messina, è davvero minimo: un solo punto non può far dormire sonni tranquilli. Il margine di sicurezza è risicato ma il bilancio, fino ad oggi, proprio per le difficoltà incontrate, è e resta buono. Tutto, o quasi, passerà da ciò che i ragazzi di Zeman riusciranno a produrre da qui a fine girone d’andata.
FACCIA A FACCIA CON LE RIVALI – Nove partite ancora da disputare, sette di esse con squadre che sono alla pari in classifica con la Reggina (V. Francavilla) o che la inseguono (Vibonese, Siracusa, Melfi, Taranto, Catanzaro, Paganese), una sfida con la Fidelis Andria al momento una sola lunghezza avanti rispetto agli amaranto e lo spauracchio Foggia da incontrare allo Zaccheria.
Cinque trasferte e quattro gare interne. Faccia a faccia con le rivali dirette che diranno molto riguardo prospettive e ambizioni di Coralli e compagni. Da allontanare, immediatamente, la definizione di “gare alla portata”. Vale per la squadra, vale soprattutto per l’ambiente che ha legittimamente apprezzato le prestazioni della squadra contro formazioni di primo livello ma non deve oggi commettere l’errore di prefigurare passeggiate contro avversarie di minor caratura. Se il tracollo con il Matera ha insegnato qualcosa è proprio che la Reggina debba affrontare ogni gara con la volontà di compiere un’impresa per far emergere le proprie qualità . A prescindere dall’avversario, non parte favorita contro nessuno. Saranno incontri completamente diversi da quelle affrontate fino ad oggi, partite nelle quali – magari – gli amaranto incontreranno squadre decise ad attenderli ed eventualmente ad accontentarsi del pari, o affidarsi al contropiede per far male consapevoli che lo scalpo della Reggina sarebbe particolarmente importante in ottica risultato finale.
Da domenica, insomma, a Vibo inizia un nuovo campionato. La salvezza, per la squadra dello Stretto, passa da qui.
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