Quando si è bambini e si iniziano a muovere i primi passi su un campo di calcio, risulta subito naturale lanciarsi in sogni, più o meno fantasiosi, di gloria: ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è immaginato ad alzare un trofeo internazionale con qualche grande club, magari con la fascia di capitano al braccio. A volte, quasi, per magia, accade che qualcuno riesce a coronare il sogno: stiamo parlando di Andrea Romanò.
GLI INIZI ALL’APPIANO GENTILE – Nato a Como, il ventitré luglio di ventitré anni fa, inizia ad approcciarsi con il mondo del pallone ad appena sei anni e lo fa nella vicina Appiano Gentile, una cittadina della provincia comasca, nota a livello nazionale per essere la sede del quartier nazionale dell’Inter. Un segno del destino quasi per Andrea, ancora ignaro della svolta che la sua vita prenderà di lì a poco.
ARRIVA IL COMO – Il bambino infatti è molto, molto dotato e inizia ad attirare le attenzioni di tante squadre blasonate: fra queste, la spunta il Calcio Como, favorito sicuramente anche da una vicinanza geografica. Per Andrea, l’arrivo in una squadra professionistica, è il primo grande salto verso quello che sarà una carriera finora emozionante. Con i lagunari, il giovane Romanò, giocherà due anni, prima di essere selezionato dagli osservatori dell’Inter, che con il club comasco ha una corsia preferenziale per i giovani talenti .
L’INCONTRO CON STRAMACCIONI – Andrea inizia dai Giovanissimi Regionali, compiendo tutta la trafila del settore giovanile e arrivando, nel 2010, a vestire la casacca della Primavera nerazzurra. Un anno dopo, nel 2011, ad allenare la maggiore formazione giovanile arriva un altro Andrea, che di cognome fa Stramaccioni, un mister che cambierà la vita e la carriera del ragazzo. Sotto la sua guida infatti, il giovane centrocampista compie passi da gigante nella sua maturazione che, nella stagione successiva, viene insignito con fascia di capitano.
SUL TETTO D’EUROPA – Da capitano, Andrea prende per mano la formazione interista, che gli esperti segnalano come una delle più forti di sempre a livello giovanile. Gli esperti, alla fine, avranno ragione: la “Stramaccioni band”, in quella stagione, centra una storia ed incredibile doppietta, trionfando sia in campionato sia nella NextGen Series, la maggiore competizione continentale per formazioni giovanili, che poco dopo sarà sostituita dall’istituzione delle UEFA Youth League. Il giovane talento di Como riesce dunque nell’impresa, alzando, da capitano, due trofei importantissimi.
L’ESORDIO IN PRIMA SQUADRA – Il prossimo step per Andrea risulta naturale: l’approdo in Prima Squadra, che avviene nell’estate 2012, appena dopo il doppio trionfo dei giovani nerazzurri. Viene infatti convocato da Stramaccioni, che nel frattempo è diventato tecnico della Prima Squadra, per il ritiro estivo di Pinzolo, dove ha la possibilità di confrontarsi e allenarsi con gli eroi di un altro trionfo europeo, quelli del Triplete. Giocatori che, naturalmente , finiscono con il chiudere gli spazi ad Andrea che però, prima di andare a giocare a gennaio in prestito al Prato, si toglie la soddisfazione di esordire in Europa League, giocando due gare, Rubin Kazan-Inter e Inter-Neftci.
PRATO, CROTONE, RENATE – Andrea giocherà in Toscana per due anni e mezzo, con in mezzo la parentesi infelice al Crotone, con il quale non totalizzerà neanche una presenza. Nella scorsa stagione poi, dopo 44 presenze con i gigliati, la scelta di cambiare aria e lasciare Prato. L’Inter, tuttavia, decide ancora una volta di mandare in prestito il ragazzo, stavolta al Renate. A fine stagione, saranno undici le presenze con la squadra lombarda.
E ADESSO LA REGGINA – Quest’anno il ragazzo è chiamato alla definitiva consacrazione fra i professionisti: il suo nome era inserito sui taccuini di vari club di Lega Pro, fra cui il “suo” Como. Alla fine, però, a spuntarla è la Reggina, che conclude una maxi operazione che vede coinvolti altri tre giovani nerazzurri. Una nuova sfida, colorata d’amaranto, per Andrea, che dopo i fasti all’Inter si prepara all’approdo sullo Stretto, con la speranza di trovare altra gloria…
ma.occ.
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