In casa Luzzese, la festa adesso è completa. Il club cosentino, promosso in Eccellenza grazie alla vittoria contro il Siderno nello spareggio di Vibo ed alla salvezza della Palmese in serie D, è stato prosciolto dal Tribunale Federale Territoriale in merito alla “vicenda Sbano“, scongiurando il rischio di partire con una penalizzazione di 6 punti nella prossima stagione.
All’ex Presidente dei biancazzurri Franco Lirangi e al consigliere Pino D’Andrea, la Procura Federale aveva contestato “la violazione dei doveri di osservanza delle norme e degli atti federali, nonché dei principi di lealtà , correttezza e probità dui cui all’art. 1 bis“. L’impianto accusatorio, si basava sulla “firma apocrifa” inerente la liberatoria di Francesco Sbano, tecnico della Luzzese nel 2012/2013, al quale la precedente società avrebbe dovuto un importo di poco superiore ai 3.000 euro. In buona sostanza, la Luzzese era chiamata a rispondere per responsabilità oggettiva, in quanto la liberatoria in questione sarebbe scaturita da una firma disconosciuta dal presunto autore, e dunque l’iscrizione al campionato 2015/2016 dell’attuale club sarebbe avvenuta irregolarmente.
Milleduecento euro di multa più sei punti di penalizzazione per la Luzzese nella stagione 2016/2017, e sei mesi di inibizione sia per Lirangi che per D’Amico. Questa la richiesta del Vice Procuratore Nicola Monaco, mentre gli avvocati Roseti, Arminio e Gardi hanno chiesto il proscioglimento sia per la società che per gli ex dirigenti.
“Gli elementi raccolti non consentono di raggiungere quel minimo grado di probabilità ovvero quella ragionevole certezza necessaria per l’affermazione di colpevolezza. Di talchè gli incolpati devono essere prosciolti da ogni accusa“. Questo, in estrema sintesi, il principio che ha portato il tribunale ad accogliere la linea difensiva della Luzzese: Lirangi e D’Amico non subiranno alcuna inibizione, mentre la compagine silana si presenterà ai nastri di partenza del prossimo campionato senza multe nè penalizzazioni.
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