La Gazzetta del Sud, nell’edizione odierna, dà ampio spazio al sequestro della Reggina Calcio ordinato dalla Procura di Reggio Calabria. Così come riporta il collega Piero Gaeta, oltre che il sequestro preventivo dell’azienda diretta per 25 anni da Lillo Foti, “il Pm Stefano Musolino ed il Procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni hanno disposto anche quello della Reser S.r.l. in liquidazione (già Reggina Service), della Ares Srl, della Amaranto servizi Srl. Ieri agenti della Guardia di Finanza sono tornati nella sede della società di via delle Industrie per disporre il sequestro della società stessa, prima della scadenza del termine per la presentazione del nuovo concordato preventivo che il Tribuna eavrebbe dovuto discutere il prossimo 25 maggio”.
Anche la Gazzetta, sulla base dell’impianto accusatorio, mette in luce che i 150 mila euro della Juventus ed i 40 mila euro dell Figc, sono somme “che non sarebbero supportate da alcun riscontro. Eppure, Foti le avrebbe messe nero su bianco nelle procedure concorsuali attivate dalla Reggina Calcio Spa, alternative al fallimento“.
In sostanza, saremmo di fronte ad una “finanza creativa, che avrebbe consentito alla Spa di ottenere, dapprima l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti e la transazione dei debiti fiscali, infine, l’ammissione provvisoria alla procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, poi dichiarata inammissibile daal Tribunale locale fallimentare. In altre parole, nei diversi concordati preventivi per evitare il fallimento, la Reggina avrebbe inserito dati non corrispondenti alla realtà ”.
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