Dopo i sigilli apposti al centro sportivo Sant’Agata nel mese di febbraio,con tanto di sequestro di tutti i locali edificati nonché del campo numero sei, arrivano altre brutte notizie per la Reggina Calcio.
Stavolta, l’atto di sequestro è riguardante le quote sociali ed il patrimonio della stessa azienda di via delle Industrie, che da qui a breve potrebbe essere affidata ad un apposito amminsitratore.
Le motivazioni che hanno portato al sequestro, disposto dal Sostituto Procuratore Stefano Musolino, sono state portate alla luce da Claudio Cordova, sulle colonne de ildispaccio.it. “Per la Procura della Repubblica di Reggio Calabria– scrive il collega- gran parte della documentazione allegata nei vari concordati preventivi presentati per evitare il fallimento non era corrispondente alla realtà dei fatti“.
Nell’articolo in questione, si fa chiaro riferimento sia ai “soldi che la Reggina avrebbe dovuto incassare dalla Juventus, circa 150mila euro” sia a “quelli della FIGC, circa 40mila euro. Somme che non sarebbero supportate da alcun riscontro documentale”. Alla luce dell’impianto accusatorio, il Presidente della Reggina Calcio, Lillo Foti, è indagato per bancarotta concordataria.
Arrivati a questo punto, pare proprio che il sipario club di via delle Industrie sia pronto a calare definitivamente…
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