Gli amaranto superano la Vigor 2-0 ma il risultato non restituisce fedelmente dimensione e dinamica di una gara enormemente complicata dai problemi che affliggono un Reggio ancora privo di idee e gioco. Decidono due guizzi nella ripresa a firma di Bramucci e Maesano (entrambi capocannonieri amaranto con 2 reti) ma ciò che emerge con oggettiva certezza è che la squadra dello Stretto sia ancora ben lontana da un amalgama accettabile. Domenica prossima a Rende il primo bivio stagionale, non solo per provare a mantenere vive le ambizioni ma per restituire speranza di un campionato dignitoso all’ambiente.
“Abbiamo toccato il fondo”, la Vigor aveva sepolto la Reggina con un secco 4-0, una sconfitta che ha fatto storia in negativo ed ancora oggi viene indicata quale emblema delle difficoltà incontrate. Tra rabbia e frustrazione, quella frase imperava in casa amaranto al ritorno dalla trasferta di Lamezia un anno fa, quando ancora si ignorava la mancata iscrizione, il dilettantismo, il tracollo di Roccella, la Leonfortese corsara al Granillo, nell’augurio di non dover ulteriormente aggiornare un già vergognoso elenco.
Amaranto e biancoverdi nuovamente faccia a faccia e in appena 12 mesi è cambiato tutto. La categoria, il contesto, la Vigor è stata smembrata da un’estate terribile sul piano della giustizia sportiva e la Reggina è perfino mascherata con un altro nome ma riesce comunque a replicare l’indecente prestazione offerta un anno fa in un primo tempo di una pochezza imbarazzante. “Squadra che perde non si cambia”, e così rispetto alla partita persa a Cava de’ Tirreni, Cozza cambia solo in regia con Riva in luogo di Corso. I lametini schierano 9 under su 11, tutti classe 97 e 98. Una juniores per sfidare quella che ad inizio stagione veniva indicata come una delle favorite per la promozione: una passeggiata?
Nei primi 45′ gli amaranto riescono nell’impresa di non tirare in porta, se non sugli sviluppi di una punizione calciata da Zampaglione. Gli unici pericoli – sostantivo generoso – sono conseguenza di calci piazzati e delle doti aeree di De Bode con il pallone che termina in entrambi i casi alto sulla traversa. Il Reggio resta per l’intero primo tempo nella metà campo avversaria, esprimendosi tuttavia soltanto per vie orizzontali. Manovra inesorabilmente scolastica, mai un guizzo, mai una giocata, mai una verticalizzazione: c’è sempre (almeno) un passaggio in più, la perdita di un tempo di gioco, l’attacco alla difesa già schierata. “Veloci!”, è l’imperativo non accolto, l’urlo furibondo che rimbomba in un Granillo spoglio, rivolto da Cozza ai suoi pochi istanti prima dell’intervallo.
Sbucano gli stessi 22 per iniziare la ripresa, ma ci si aspetterebbe di vedere quantomeno un atteggiamento diverso da parte dei padroni di casa che – invece – disattendono perfino questo auspicio. Squadra molle e luce spenta, Cozza cambia: c’è l’attaccante Bramucci per Brunetti ed il passaggio alla difesa a 4. Considerata l’impalpabilità offensiva dell’avversario, la scelta di schierare tre marcatori è apparsa troppo rinunciataria. Il tempo scorre senza sussulti, lascia il campo anche Riva, ancora una volta deludente, spazio a Corso in regia: per 65′ non c’è assolutamente nulla da salvare in una squadra, quella dello Stretto, esasperante.
Il livello dell’intensità cresce con l’avvicinarsi del fischio finale, con l’impellenza amaranto di trovare la rete, favorito dalla scelta di rinunciare ad un difensore per un uomo in più in fase offensiva. Sale in cattedra il portiere lametino, Vincenzo Fazzino, capace di opporsi alle prime tre nitide occasioni create dalla squadra di Cozza: bravo su Arena, bravissimo sulla prima conclusione di Zampaglione, superlativo sulla seconda dell’attaccante ex Hinterreggio. Subentra il panico di non riuscire a sbloccare una gara dall’esito che appariva scontato, la scaccia via un colpo di testa di Bramucci, lesto ad anticipare portiere e marcatore su corner. E’ il minuto 79, la partita di fatto finisce lì. Ospiti incapaci di proporsi in avanti, amaranto estremamente leziosi alla ricerca di un raddoppio che arriva allo scadere quando Maesano ribatte in rete una corta respinta di Fazzino. Una punizione troppo severa per una Vigor generosa, un regalo immeritato per un Reggio che dimostra di esser ancora ben lontano dal mettere alle spalle i problemi evidenziati in questo avvio di stagione.
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