1 marzo 2014, stadio Oreste Granillo . La Reggina, ancora in piena corsa per rimanere in B, ha disputato un primo tempo stellare contro il Varese, tornando negli spogliatoi sul doppio vantaggio. Gli amaranto pregustano il pronto riscatto dopo la beffa subita a Novara una settimana prima, ma non hanno ancora fatto i conti con Caetano Calil. Il calciatore brasiliano, che sa giocare sia da centrocampista offensivo che da attaccante, al 1′ della ripresa viene gettato nella mischia da Gautieri, al posto di un impalpabile Damonte. E’ la mossa che spacca in due la partita, in campo gli scenari cambiano completamente. Calil è imprendibile, la retroguardia di Gagliardi e Zanin va sistematicamente in bambola sotto i colpi del sudamericano. Dopo che gli ospiti avevano accorciato con Bjelanovic, il classe ’84 sfonda la difesa avversaria e serve ad Oduamadi il pallone del pareggio, quando alla fine mancano ancora 16 minuti. L’incubo Calil tuttavia, per la Reggina non è ancora terminato, visto che l’ex Crotone all’86’ scarica alle spalle di Pigliacelli il fendente che porta il Varese incredibilmente avanti. Ci sarà ancora tempo per altre emozioni, fino al risultato finale che vedrà i biancorossi espugnare Reggio col pirotecnico punteggio di 3-4.
Altro giro, altra corsa. Il 14 novembre scorso, in riva allo Stretto irrompe ancora lui, Caetano Calil. Sono cambiati sia scenario che avversario, ma non il risultato finale. Calil, con il numero 9 della Salernitana sulle spalle, approfitta della dormita locale ed infila Kovacsik dopo soli 12 minuti. E’ la rete che decide la sfida, il risultato non cambierà più. Reggina 0 Salernitana 1, terza sconfitta in quattro gare per l’undici di Ciccio Cozza, che a fine partita annuncia le sue dimissioni.
In vista della gara di domani, Calil è stato in dubbio fino all’ultimo a causa di un problema fisico, salvo poi recuperare e candidarsi ad una maglia da titolare. La recente “bestia nera” degli amaranto si presenta al testa-coda dell’Arechi con un bottino decisamente importante: 29 presenze, 14 gol realizzati. Alberti ed i suoi, sperano che non si verifichi la regola del “non c’è due senza tre…”.
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