La dignità e l’orgoglio. Nessun pallone da rincorrere, solo una tristezza da allontanare. Una passione da difendere a tutti i costi, anche per dare voce a chi non può urlare. Rabbia da esternare e indignazione da evidenziare, per evitare altre (incredibili) situazioni simili…
A Parma il paradosso, purtroppo, è diventato realtà . Il calcio italiano rischia di implodere, Collecchio l’attuale epicentro di un sistema che scricchiola pericolosamente. Andrea Costa é, suo malgrado, uno dei giocatori che si ritrova all’interno del caso che fa discutere e litigare tutte le componenti del calcio nostrano. L’argomento è tanto delicato quanto scottante, il difensore emiliano può appena sfiorarlo: “La cosa più grave di tutte è che bisogna passare sempre da simili disastri prima di aprire gli occhi e provare a risolvere i problemi. Tutto il calcio italiano è in crisi, la situazione è grave. L’auspicio è che il nostro caso possa essere il punto di partenza per chiarire e guarire i mali di questo mondo”.
Lucarelli il capitano dei gialloblù, vero condottiero nel momento di maggiore difficoltà . Perfetta la metafora fatta dall’ex difensore amaranto, che lo vede nei panni del comandante del Titanic, pronto ad affondare assieme a tutti i passeggeri…: “E’ il nostro portavoce, vedo un uomo che sta provando in tutti i modi a far capire in che situazione siamo, e a salvaguardare gli interessi dei dipendenti del Parma. Noi preferiamo parlare poco, anche perchè in giro vedo che se ne sono dette tante di cavolate…”
Importante l’esperienza maturata da Costa in riva allo Stretto. Il diretto interessato afferma di aver indossato per la prima volta la maglia amaranto da ragazzo, e aver rifatto la valigia da uomo…: “Ho un ricordo stupendo della Reggina e di Reggio. Sono arrivato a 22 anni, per la prima volta andavo fuori di casa. La salvezza del primo anno e i play-off sfortunati in serie B i momenti più belli, ovviamente preferisco dimenticare l’amarezza della retrocessione. Gli anni in amaranto sono stati fondamentali nel mio percorso di crescita, sia come calciatore che come uomo“.
Difficile, non solo sul campo, l’attuale situazione in casa Reggina. Costa segue con affetto le sorti amaranto: “Da quando sono andato via, guardo sempre con interesse i risultati della Reggina. Dispiace davvero, e non sono parole di circostanza, a vederla cosi in brutte acque. La piazza merita ben altro, dopo anni di splendore bisogna stringere i denti in questi periodi tristi e difficili. Mi auguro di cuore possa tornare presto almeno in serie B”. Cirillo e Aronica, ex compagni d’avventura amaranto, sono tornati per dare una mano nel momento del bisogno: “Fa piacere, significa che sono rimasti particolarmente legati alla città e alla società , non avevo dubbi. Al cuor non si comanda, daranno certamente una mano concreta in campo e nello spogliatoio”.
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