PALMI – Tredicesimo risultato utile consecutivo, settimo successo di fila. Numeri che fanno girare la testa. La Palmese batte anche il Sersale al “Lopresti” e regala l’ennesima gioia ai propri tifosi. Un ruolino di marcia che vale il primato in totale solitudine, se si considera che il margine di distacco dalla seconda sale a diciassette punti (55 a 38) quando alla fine del torneo mancano dieci gare. Un successo arrivato con un pò di fatica, visto che la squadra di Renato Mancini è arrivato a Palmi per vendere cara la pelle, ed infatti in più di un’occasione i catanzaresi sono riusciti a mettere in difficoltà i neroverdi dimostrando grande compattezza e ottime geometrie di gioco. Ma alla fine, la capolista di mister Rosario Salerno ha dettato legge, verso la conquista della serie D, per la gioia di un’intera città. La tifoseria neroverde alla fine dedica inni in omaggio al Presidente Pino Carbone, artefice di questo trionfo.
CRONACA- Primo goal della capolista per merito di Foderaro. Al 42esimo del primo tempo calcio di punizione per gli ospiti, ma il pallone viene intercettato dal numero sette neroverde che con classe riparte con un contropiede in velocità, e dopo una triangolazione con Corsale (sembrano nati per
giocare assieme) si ritrova solo soletto davanti all’esperto Tony Piazza (classe 1974). Diagonale rasoterra perfetto, ed il portiere del Sersale è battuto. Nella ripresa il Sersale si catapulta in avanti alla disperata ricerca del pareggio, ma la capolista di Salerno colpisce ancora con Vallone, entrato al posto di Saturno. Sugli sviluppi di una punizione, il capocannoniere del campionato Piemontese spizzica di testa ed il pallone arriva tra i piedi di Vallone, che infila l’incolpevole Piazza. Il Sersale però non molla, ed accorcia le distanze a undici minuti dalla fine con Grano, che di testa realizza un gran goal. Sul finire, la Palmese fa esplodere nuovamente il “Lopresti” con Torchia, che sugli sviluppi di un corner trova il momento utile per chiudere i conti. Conto alla rovescia: meno dieci, per una città che attende da 27 anni la serie D.
Sigfrido Parrello
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