Un solo punto in tre partite è costato caro al tecnico Rotondo, esonerato dopo la sconfitta nel derby
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contro l’Aurora. Giovanni D’Ascola, capitano della Reggio Mediterranea, partita con ben altre ambizioni, non usa troppi giri di parole: “La colpa è solo nostra, seppure gli episodi hanno finito troppo spesso per penalizzarci”. L’esperto centrocampista offensivo gialloblu, analizza così il brutto avvio della sua squadra in campionato: “Con la Villese potevamo chiudere la gara già nel primo tempo, se avessimo concretizzato le occasioni che ci siamo creati, così come a Serra San Bruno. Poi le nostre disattenzioni difensive hanno fatto il resto. Anche con l’Aurora, almeno fino alla prima mezz’ora, ci siamo stati solamente noi in campo, prima che la buona sorte ci girasse le spalle. Abbiamo finito col subire due gol da palla inattiva e poi si è fatta ancora più dura quando siamo rimasti in dieci”.
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Grande rapporto della squadra con mister Rotondo: “Purtroppo in questi casi non è possibile togliere 18 elementi da una rosa ed a pagare è l’allenatore. E’ un qualcosa che fa parte del mondo del calcio ma ripeto, noi come squadra non ci tiriamo indietro e ci prendiamo le nostre responsabilità . Il mister è ben voluto da tutti ed anche dalla società che aveva deciso di puntare nuovamente su di lui, vista anche la grande stima che nutre nei suoi confronti. Un esonero che servirà per dare uno scossone e noi stessi cercheremo di rialzarci già a partire da Rizziconi per dimostrare che non siamo una squadra da un punto in tre partite”.
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Tatticamente parlando, oltre la buona sorte, a mancare è stata la concretezza al momento di finalizzare: “Il nostro problema è solo di finalizzazione. Dopo tre partite quando vedi che non riesci a segnare, sopraggiunge anche una sorta di blocco psicologico per il ritorno della medesima situazione. Poi finiamo per prendere gol nel nostro momento migliore, ripeto, per errori nostri ed è davvero un peccato. A cosa appello questi errori difensivi? Per me è soltanto sfortuna. Contro l’Aurora è capitato a Brancati causare il rigore, lui che ha oltre 200 presenze in Eccellenza e non è l’ultimo arrivato; il resto del reparto difensivo è composto da calciatori di navigata esperienza in questi campionati, disputati sempre nelle parti medio alte”.
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Da qui in poi si può soltanto migliorare: “Peggio di così davvero non potevamo fare. Bisogna adesso ripartire e nutro piena fiducia nei nostri mezzi, nonché nel nuovo allenatore Crupi, che alla fine nuovo non è visto che fa già parte del nostro ambiente. E’ uno di noi, è un gran motivatore. Ecco, forse più della tattica e degli schemi ad oggi ci serve ripartire con grandi motivazioni, peculiarità essenziali in queste categoria”.Â
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