Una storia che profuma d’antico, quella relativa a Pescara-Reggina. Il debutto amaranto in Abruzzo è datato 19 Aprile 1959, a poco più di vent’anni dalla nascita del sodalizio biancazzurro. Si gioca la 32esima giornata del girone B di C1, e la Reggina di Bodini sconfigge i locali, allenati da Marchese, col risultato di 0-2: i gol vittoria, portano la firma di Bertolaccini e Bongiovanni. L’anno dopo, all’ultima giornata la compagine pescarese pareggia il conto: finisce 1-0 per i padroni di casa, allenati da Tondonati (sulla panchina reggina invece, sedeva Migliorini). Sempre col risultato di 1-0, gli abruzzesi dello slavo Bencic vincono nel 60-61, superando la resistenza della compagine di Semtimenti. Nel 61-62, il bilancio torna in parità : Gatto e Ranzulli, alla penultima di andata, timbrano l’1-2 contro gli uomini di De Angelis, e regalano il successo alla Reggina targata Di Gennaro.
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Nel 62-63, il primo segno x: sulla panchina amaranto c’è ancora Di Gennaro, mentre ad allenare i delfini troviamo Costagliola. Il gol di Parise, consente a Gatto e compagni di portare a casa l’ 1-1. Nel 63-64, la Reggina cala il tris ai danni del Pescara di Piacentini: eroe di giornata è Valsecchi, il cui gol vale lo 0-1 a favore dell’undici di Zavatti. Nel 64-65, gli adriatici di Marsico riequilibrano nuovamente la sfida, rifilando un secco 2-0 alla Reggina di Maestrelli. Sarà una sconfitta quantomai indolore, perchè solo una settimana più tardi gli amaranto espugneranno il S.Vito di Cosenza, facendo un passo in avanti decisivo verso la prima promozione in B.
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Dopo esseri sfidate per 7 volte di fila, le due squadre si rincontrano nell’82-83, sempre in C. Alla settima giornata la rete di Sciannimanico fa sorridere Scoglio, e sancisce lo 0-1 finale. A fine anno però, le cose si ribalteranno: Pescara in B sotto la guida di Rosati, mentre la Reggina di Sbano (che nel prosieguo del campionato rileverà il professore), retrocederà mestamente in serie C2.
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Nell’89-90, il match è ospitato per la prima volta dalla serie cadetta (12esima di ritorno). Pescara e Reggina sperano nella serie A, anche se i delfini stanno decisamente meglio rispetto agli amaranto, che non vincono da cinque partite e hanno racimolato solo un punto nei derby interni con Messina e Cosenza. All’Adriatico, si decide tutto nel primo tempo: Maranzano al 6′ porta avanti la truppa di Bolchi con un missile da 25 metri, ma al 23′, su un rigore alquanto dubbio concesso per fallo di Attrice su Traini, lo stesso attaccante biancazzurro mette dentro l’ 1-1 per la gioia di Eddy Reja. Il 90-91, sorride al Pescara di Carletto Mazzone: la Reggina di Cerantola, alla prima trasferta stagionale, deve arrendersi a causa dello sfortunatissimo auttogol di Daniele Bernazzani, che consegna agli archivi l’1-0 in favore dei locali.
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Altre due sconfitte, arrivano tra il 95-96 ed il 96-97. Nella prima occasione gli amaranto di Zoratti, neopromossi, cedono per 2-0 a vantaggio dei delfini di Oddo, premiati dai guizzi di Di Giannatale, al 18′, e di Carnevale, al 67′  (per quest’ultimo, protagonista del Napoli degli anni d’oro, si trattò dell’ultimo campionato prima di appendere le scarpe al chiodo). Disco rosso anche nella stagione successiva, alla terza di ritorno: i ragazzi di Guerini resistono fino al 72′,  prima di crollare sotto i colpi dei biancazzurri allenati da Delio Rossi:  Giampaolo (doppietta) e Gelsi, nello spazio di 8 minuti firmano il 3-0.
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Finisce 1-1 invece, nel 97-98. Alla fine del campionato mancano 4 giornate, e la “banda Colomba” sa che per cullare ancora qualche minima chance di promozione, deve vincere in casa del Pescara del’ex Adriano Buffoni. Fischiati e contestati dallo sparuto pubblico presente, i padroni di casa rendono comunque la vita dura agli amaranto, passando al 58′ con un’inzuccata dell’ex salernitana Pisano. La reazione reggina porta al rigore trasformato da Lorenzini all’81’, ma è un punto che serve solo per le statistiche.
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L’ultimo atto, targato 98-99, corrisponde ad uno dei ricordi più belli del calcio reggino. Pescara contro Reggina, De Canio contro Bolchi: in palio, alla terzultima giornata, c’è la serie A. L’Adriatico è esaurito in oggni ordine di posto, mentre i 500 reggini al seguito (nella foto)  ricordano con uno striscione i quattro tifosi della Salernitana, scomparsi tragicamente al ritorno della trasferta di Piacenza. Nel primo tempo, tutto sembra andare in frantumi quando l’arbitro indica il dischetto, e concede il penalty ai padroni di casa: la mente va a 10 anni prima, quando proprio sotto la Curva Nord di quello stadio, la Reggina di Scala perse la massima serie ai rigori, contro la Cremonese. Il destino però non si ripete, visto che il tiro di Gelsi finisce alle stelle. Gli amaranto riprendono fiato e coraggio, i biancazzurri appaiono tramortiti. In apertura di ripresa, la prima svolta: Cannarsa, su un cross di Cozza apparentemente innocuo, mette incredibilmente alle spalle del proprio portiere con uno sgangherato colpo di testa all’indietro. De Canio non ci sta e ordina l’assalto, Bolchi sul fronte opposto chiude i suoi a doppia mandata. Con i delfini tutti sbilanciati in avanti, a 9′ dalla fine arriva il trionfo, con Possanzini che in contropiede mette dentro il gol dello 0-2. Il Pescara è in ginocchio, mentre la Reggina è attesa a Reggio da oltre 70.000 persone: niente, rispetto a quello che succederà due settimane più tardi…
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Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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